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Cose di cui parlare

Il post di mercoledì ha dato spazio ad una importantissima discussione.

INIZIO CITAZIONE
E' mia convinzione personale (ma vi assicuro che non sono il solo a pensarla così) che le cause di queste morti siano da andare a cercare ben oltre quelle evidenti.Nel caso di De Meo vi chiedo: hanno forse i suoi assassini minorenni deciso di abbandanare la scuola, di ritrovarsi immersi in un contesto di illegalità diffusa praticamente senza via d'uscita, di diventare piccoli delinquenti prima ancora di diventare uomini? Io credo di no.
FINE CITAZIONE

Si tratta del dibattito e dell' autocritica che a Martinsicuro sono sempre mancati. Qui il link.

Commenti

  1. Alain, lo sai perchè gli zingari hanno tanti figli? Perchè i reati li fanno commettere alle mogli e per evitare la galera si fanno ingravidare. Non esprimere opinioni su cose che non sai neanche dove stanno di casa. Liberarli? Vergognati. Anticonfomista a tutti i costi, abbi rispetto per chi sta soffrendo. Ancora con il buonismo? Parli così perchè non hai figli. Sei solo un bambino viziato a cui sono mancati i calci in c... da piccolo.

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  2. Ma chi ha detto di liberarli? Sai leggere?
    Al contrario io ho parlato di applicare le leggi che già ci sono. Stiamo parlando di decine di anni di carcere per reati come ricettazione, usura, sfruttamento ecc.
    Siamo noi in grado di applicare tutto ciò? Mi pare di no. E allora la colpa di chi è? La nostra o la loro?
    Non dare del buonista a me perchè sbagli numero e casa. Io sono per il rispetto delle regole e per l'applicazione della legge, due cose completamente estranee alla Repubblica Italiana.

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  3. la colpa è della magistratura giudicante e di alcuni avvocati delinquenti privi di ogni etica. Abbiamo quanto mai bisogna di una riforma totale del sistema giudiziario. Conosco poliziotti e carabinieri che si sono rotti i cosidetti di vedere gettate alle ortiche costose indagini per l'incompetenza e l'orientamento politico di alcuni magistrati giudicanti. I libri di giurisprudenza che leggono questi intellettuali togati sono lontani dalla realtà, dal quotidiano. DObbiamo invocare la riforma della magistratura e l'epurazione dei loro collaboratori incompetenti.

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  4. è questa l'italia ed è questa pure martinsicuro... se uno dice "ammazziamoli tutti" allora è un patriota amante del rispetto della legge, se uno invece prova a mettersi in discussione in modo educato e civile allora ha "preso pochi calci da piccolo". in quale epoca vivete, spiegatemelo perchè sono proprio curioso di saperlo. caro anonimo alain è uno dei pochi martinsicuresi che è andato via e non rinnega il suo luogo di provenienza e anzi, almeno ogni tanto viene qui a parlare della sua città.
    mi dispiace tantissimo quando vedo che invece di un sano dialogo qualcuno preferisce l'insulto personale e l'odio veso qualsiasi idea diversa dalla propria.

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  5. Salve, penso e ne sono convinto, che quei ragazzini sono diventati quello che gli hanno insegnato e proposto, i comportamenti e il pensiero di chi gli vive e gli viveva intorno.
    Molti sanno del mio impegno in parrocchia con i giovani da circa 20 anni e vi porto questa testimonianza.
    Ho sempre cercato, insieme a mia moglie e ad altri ragazzi, di indicare un'alternativa al nulla delle giornate passate al parchetto, al ripetersi delle giornate una uguale alle altre senza che queste regalino loro VERE emozioni.
    Quale alternativa? Quella di sentirsi utili, di sentirsi artefici della propria storia.
    Ebbene, alcuni ragazzi, fino a quando qualcuno non ha deciso di distruggere la parrocchia, avevano iniziato a fidarsi e mettere in pratica quello che SONO, a mettersi in discussione e alla prova scoprendosi felici e realizzati. Nessuno di loro fumava spinelli, beveva o si faceva di roba, e non perché LA CHIESA DICE CHE NON E' GIUSTO, ma semplicemente trovavano molto più interessante VIVERE AL VITA!
    Ebbene dopo aver subito il dramma che la parrocchia ha vissuto in questi ultimi mesi e la testimonianza negativa, vergognosa e irresponsabile degli adulti e del parroco, alcuni di questi ragazzi hanno reaggito tuffandosi a capofitto in quello che fino ad allora non ritenevano utile alla loro voglia di felicità, ho visto alcuni di loro alla Notte Bianca di SBT razzolare nel proprio vomito, immaginate la mia rabbia e la mia tristezza. Nessuno è tanto pazzo da decidere di vivere come quei ragazzini ROM o come moltissimi nostri ragazzi che si ubriacano ogni settimana, fumano e si fanno, ma ricordiamoci sempre che, tranne alcuni fortunati che hanno dei GENITORI VERI, molti adulti (parlo sempre del nostro paese) sono dei pessimi testimoni e si sono uniti ai mezzi d'informazione nel dire ogni giorno che la vita è una fregatura, che deve essere vissuta appieno cogliendo attimo dopo attimo fregandosene di quello che viene domani, fregandosene se qualcuno ci rimetterà per le nostre scelte scellerate l'importante è che L'IO ne sia pienamente soddisfatto, L'ALTRO è solo qualcuno utile a questo raggiungimento. Con tale mentalità non dobbiamo stupirci di come funziona la nostra amministrazione, di come sono le nostre scuole, di come si comportano molti ragazzi, di come gli atti vandalici su susseguono.
    Quello che mi rende "rabbioso" è sapere che molti vorrebbero e desiderano vivere in maniera differente, ma chi è disposto a scommettere su loro gratuitamente? Chi si assume l'onere di stare vicino alle loro vite senza pregiudizi e senza voler fare l'eroe a tutti i costi?
    Bauman, in un suo libro (l'arte della vita), scrive di cosa ha portato alcuni polacchi a decidere di nascondere e salvare degli ebrei rischiando la morte e altri a girarsi dall'altra parte. Nessun precetto, nessun insegnamento politico o religioso, nessuna morale o moralismo: semplicemente non avevano alternative. La loro coscienza non li avrebbe perdonati mai, non avrebbe più permesso loro di guardarsi allo specchio.
    Quando anche noi riusciremo ad arrivare a quel punto, allora Martinsicuro cambierà e insieme alla città anche il futuro di chi vivrà dopo di noi. IO LO CREDO!

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  6. Grandissima testimonianza quella di M. C.
    Sottoscrivo anche le virgole.

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  7. "E' successo agli altri, non a me".

    Questo il primitivo da cui si generano tutte le altre metastasi. Perchè tutte le altre cause sono a loro volta effetti di qualcos'altro (come dice M.C., un interesse alla vita che finisce nel momento in cui muore la struttura che l'aveva generato). Questa subdola constatazione, invece, è figlia del nostro stesso individualismo. Meglio ancora: è il nostro stesso individualismo che si manifesta. Neghiamo di averlo pensato, ma sappiamo che il tarlo alberga in noi tutti. In fin dei conti ci dà sollievo. E quanto sentiamo che questo sollievo ha un sapore infame, ci sfoghiamo a scovare responsabili sempre diversi da noi stessi. E chiediamo, gridiamo, che cambino le cose. E che lo faccia sempre qualcuno diverso da noi stessi.

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  8. Io non direi che l'interesse alla vita finisce nel momento in cui muore la struttura che l'aveva generato, piuttosto muore nel momento in cui viene meno la fiducia riposta nell'altro, la testimonianza e soprattutto la coerenza che viene chiesta e messa alla prova.

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  9. Il che significa che il mio interesse alla vita è condizionato da chi mi sta intorno o, anche fosse, da chi credevo me l'avesse risvegliato.

    Sia chiaro, la mia non era una contestazione, anzi: ce ne fossero che si danno da fare come te! Ho solo preso spunto da un tuo passaggio per evidenziare come, nel risalire la scala delle causalità, sia necessario arrivare fino in fondo, alla causa prima. Se non ti fermi a dare la colpa a questo o a quello, vedrai che prima o poi ti ritrovi davanti a un immaginario specchio.
    E ti rendi conto che se il tuo interesse alla vita si fa spegnere dal poliziotto scansafatiche o dal politico corrotto che tradiscono la tua fiducia... in realtà stavi solo a caccia di un alibi.

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  10. Purtroppo noi uomini siamo piccoli piccoli. Non riusciamo a trattenere e frenare i nostri istinti primordiali. Io mi ci metto per primo. La vendetta ti dà quel sottile piacere, appagamento. Poi quando l'effetto è svanito il rimorso ti assale. Nessuno si può chiamare fuori da questo circolo vizioso. Siamo tutti uguali chi più chi meno. Saper apprezzare la vita in quanto unico bene prezioso che abbiamo è cosa ardua. Ed ecco che si ricorrono a "stratagemmi" per allontanarsi dalla realtà. Non mi riferisco solamente alle droghe, leggere o pesanti ma anche di un fenomeno sempre più in crescita tra i piccolissimi. I giochi on-line che ti sdoppiano la vita, che ti allontanano dagli altri. Ne ho avuta un'esperienza questo weekend romano con i miei famigliari. Siamo proprio noi uomini portati naturalmente all'autodistruzione. Non tutto è perduto. Dall'unione famigliare si possono ottenere grandi cose. E' proprio dalla famiglia, l'elemento base della società, che si potrà migliorare e salvare le nuove generazioni. I bambini apprendono tutto quello che dicono e fanno i genitori, li emulano, sono i loro idoli. Poi quando si è adolescenti il genitore viene visto come un nemico che mette i freni alla libertà quindi il primo ragazzotto che propone una cosa nuova per "evadere" viene visto come un profeta ed allora...perchè non provare? e si verificano i drammi che leggiamo tutti i giorni.

    Altro male della società è la scatola nera che bombarda costantemente tutti gli utenti. La televisione. Un tempo c'era più selezione per andare in TV ora ci vanno tutti, porci e cani ed in quanto tali non possono offrire un buon esempio a chi li ascolta, chi li vede. Quanto è bello pranzare o cenare in casa tutti insieme senza "l'intruso", si riesce a conversare, a dialogare con i propri figli, con la moglie. Proprio con il dialogo con i figli si possono cogliere quei segnali di aiuto che ci rivolgono nei momenti più difficili della loro vita.

    Per concludere vorrei dire ad Alain che apprezzo molto i suoi post e che leggo molto volentieri il suo blog. Tieni duro che la mamma degli stolti è sempre incinta!

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  11. Sicuramente, anonimo, hai ragione nell'affermare che in fondo trovi l'immaginario specchio, ma tra l'effetto e lo specchio c'è lo sconforto e quindi la rabbia che sfoghi con chi ti sta attorno. Poi c'è chi smette e si rimette al lavoro e chi non ce la fa, ma sicuramente lo sconforto e la rabbia tutti l'abbiamo provata, vedi le ultime interviste di Borsellino prima di venire ucciso e altri che in un modo o nell'altro si sono ritrovati soli nel "combattere" un sistema di cose che poco ha a che fare con il bene comune e l'altruismo.

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  12. "...Per concludere vorrei dire ad Alain che apprezzo molto i suoi post e che leggo molto volentieri il suo blog. Tieni duro che la mamma degli stolti è sempre incinta!..."
    Cioè?

    E passo a M.C., nel dettaglio.
    Posto che il "bene comune" è il fine di qualsiasi azione politica, laddove intendo la "politica" nella sua evoluzione naturale dal significato che aveva in origine (dal greco "polis" = città come comunità ancor prima che territorialità), - e non ci dovrebbero essere al riguardo dubbi, a meno che non si voglia di nuovo sottilizzare su cosa è per ognuno di noi il "bene comune" con l'ovvio e conseguente corollario di scadere in sterili discussioni viziate in origine dagli steccati ideologici -, più che identificare nell'"altruismo" il mezzo eccellente per realizzare il "bene comune", io parlerei di "dovere comune", cioè di quel minimo senso di appartenenza, una sorta di basilare denominatore comune, che dovrebbe indirizzare l'operato di un amministratore e/o di un politico anche nel caso fosse un egoista.
    L'altruismo sarà semmai quella - rarissima - qualità in più che andrebbe a nobilitare "quel" politico/amministratore, e non la sua azione sulla comunità che per presupposto deve avere i caratteri dell'imparzialità. Anche perchè, diversamente, l'altruismo spesso risulta il facile abbeveraggio di ogni sorta di parassiti, profittatori e, non ultimi, accidiosi egoisti.
    Cerco di spiegarmi con un altro esempio eccellente: gran bella parola la "solidarietà". Ma quanto sarebbe bello - e utopico - un mondo che non dovesse necessitare (catastrofi +/- naturali escluse) della "solidarietà"? Poichè, non c'è dubbio alcuno, la "solidarietà" è l'ennesimo tentativo di alcuni uomini di porre un parziale rimedio alla scellerata e dolosa azione di altri uomini. E ricadiamo di nuovo nella trappola di curare gli effetti del cancro ma non il cancro in sè.

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  13. Ritiro il "Cioè?" del mio precedente intervento.

    E nel ritirarlo chiedo scusa per precedenti miei interventi un po' "sopra le righe". Forse ho dato troppo peso a qualche "idiomatica" espressione di scherno, lasciandomi così trascinare in una rapida degenerazione dialettica del confronto-scontro. Resta tuttavia inalterata la sostanza delle mie repliche, laddove ritenevo del tutto pretestuose certe forzate interpretazioni su azioni ancora da attuare di Tuccini e della Lega Nord Abruzzo.

    Ringrazio pubblicamente ASmadROmax, con il quale mi sono casualmente e piacevolmente conosciuto di persona ieri sera, per aver saputo limare alcuni miei spigoli caratteriali.

    Tanto ritengo fosse dovuto e, come mia abitudine, a prescindere dal fatto che le mie scuse possano essere accettate/gradite/respinte/equantaltroancora.
    Tant'è che comunque ribadisco: fieramente Terrone!

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  14. Ogni volta che sento dire "Lega Nord Abruzzo" è come se sentissi dire "Testimoni di Geova Cristiani" o "Associazione gay eterosessuali".

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  15. Infatti. Abbiamo l'arroganza di voler uscire dalle usuali categorie delle classificazioni politiche. Non abbiamo l'ardire che tutti possano comprendere. Tantomeno tentare l'ossimoro.
    "Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla" (Lao Tse... o qualche altro cinese... boh... di certo non uno di quelli belli, bravi, buoni, ma che stanno disintegrando l'ossatura manifatturiera della nostra vallata).

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