Anche se in fondo si tratta di una di quelle cose che fanno i politici all'indomani di ogni nuovo fatto di cronaca, investire sulla mediazione culturale è l'unica strada possibile per vivere domani in una società migliore. Chissà se qualcuno, un giorno, ci crederà veramente.
L'impressione è che la storia di traffico e sottopassi stia mettendo in secondo piano problematiche urgenti e confronti politici decisamente più rilevanti.
qualche mese fa avevo proposto la creazione di un corso di lingue internazionali orientali in luogo dell'istituzione di un istituto commerciale avanzata dall'assessore ai servizi sociali ;
RispondiEliminala proposta apparve ridicola ai più , nonchè agli utenti del v/s blog, per non parlare dello sproloquio di quello firmatosi con sigla ;
mi auguro che qualche concittadino otterrà la nomina a mediatore culturale ;
altrimenti sarà ancora una occasione persa per noi ed un affare per gli altri.
in mancanza ci si può sempre consolare con il teatro tenda , quest'anno montato in anticipo : buon segno !
gabriele de santis