Passa ai contenuti principali

I crociati

È una cosa che tutti sanno: il Crocifisso è il simbolo più sfruttato e profanato della cultura cristiana. Quella della Corte Europea, dunque può essere considerata una sentenza molto assennata perché restituisce a tutti i simboli religiosi la dignità ed il ruolo che ormai si sono persi nei mille pseudo-conflitti in cui, con diversi modi e pretesti, sono stati trascinati. Una volta preso atto di ciò, è legittimo pensare che l’ennesima richiesta del gruppo ex AN (dovranno trovarsi un nome prima o poi) sia utile solo alla campagna di visibilità che questa compagine politica locale ha deciso da qualche tempo di intraprendere.
Le brave persone rispettano le leggi. E basta. Se poi uno vuol cambiarle chieda a Bruxelles e non al Sindaco, che risparmiamo tutti tempo e soldi.

Commenti

  1. "le brave persone rispettano le leggi"...il Sindaco non si è preoccupato di rispettare le leggi quando ha permesso che si iniziassero i lavori al campo sportivo senza autorizzazioni, non si è preoccupato di rispettare le leggi quando ha avallato la decisione di rimborsare a Micozzi somme non dovute (o dovute solo qualora un giudice lo avesse stabilito), non si è preoccupato di rispettare le leggi quando ha permesso di far dare un collaudo parziale alla struttura del Grillo facendo finta di non sapere che il tutto è stato costrutito in sfregio alle regole previste dal piano regolatore, non si è preoccupato di rispettare le leggi quando ha permesso che il suo rappresentante al BIM, Vallese Gianfilippo, potesse distrarre fondi stanziati da questo Ente che dovrebbero avere destinazioni precise per organizzare operette e mostre di quadri.....insomma, non mi sembra abbiamo un Sindaco troppo attento al rispetto delle leggi, magari dipende da una deformazione professionale, in fondo gli avvocati devono essere bravi non a rispettare le leggi ma a interpretarle a favore dei loro chlienti nella speranza che vada bene....quindi per favore, può anche perdere un pò di tempo...e riguardo al denaro non mi sembra se ne sprechi a discutere di qualcosa, mica stanno in Consiglio a cottimo...

    RispondiElimina
  2. "Non dobbiamo domandar loro di fare una croce sulla lista elettorale:
    sembra una sciocchezza, ma li può offendere. Così, io ho introdotto una
    piccola riforma permettendo un segno facoltativo, tra l'antica croce e
    un segno curvato, che può essere una mezza luna e che, siccome è più
    semplice a farsi, sarà generalmente accettato; almeno lo spero."
    - in L'Osteria Volante di Gilbert K. Chesterton

    Così sentenzia il vecchio turco Misysra portavoce di quella parte
    politica inglese contraria all'alcool e ad altre "stranezze"
    della società cattolica (stranezze come il Crocifisso appunto).
    Lo stesso vecchio turco Misysra propone infatti una riforma della
    lista elettorale e quelle sopra sono le sue parole.

    A dir la verità, viste le ultime tendenze del presidente della camera,
    mi sembra che più che un personaggio di un racconto,
    il vecchio turco sia un attuale consigliere di Fini.

    Martinsicurocity, fai ridere quando parli di "sentenza molto assennata",
    o "Le brave persone rispettano le leggi". Gli ex-AN, lontani mille
    miglia da Fini, hanno fatto bene a ribadire che il Crocifisso
    "è sempre stato un segno di unione e accoglienza per tutta l'umanità
    e non un segno di divisione, di esclusione o di limitazione
    della libertà».

    RispondiElimina
  3. ... è possibile "mettere in croce" gli autori del blog?

    RispondiElimina
  4. Più che mettere in croce gli autori del blog, visto che ritengono sensato il pronunciamento di un organismo inutile e filo arabo, lo chiamerei IslamCity - notizie dal minareto.

    RispondiElimina
  5. Cultura medio/alta, sinistroidi, filoislamici, praticamente animali da centro sociale. Si divertono a fare i filosofi maximi attraverso un blog senza del quale non sarebbero cagati da nessuno.

    RispondiElimina
  6. accidenti, a vedere come certa gente si infervora al solo pensiero che si levi il crocifisso dai luoghi pubblici dovrebbe far concludere che siete persone estremamente cattoliche ed osservanti. Quindi tutti a messa la domenica, osservate i dieci comandamenti, dite le preghierine la sera e fate la caccia alle streghe per sentirvi in pace con voi stessi (solo che le streghe di oggi hanno barba e turbante e vengono dai paesi arabi). A me pare che il voler tenere quel benedetto crocifisso nei luoghi pubblici scaturisca più dall'inconfessabile voglia di fare un dispetto a quegli estremisti islamici che tanto temete e combattete piuttosto che per difendere la vostra così tanto ostentata fede religiosa...
    altrimenti non si spiegano termini come “filoislamici, IslamCity, filosofi maximi, sinistroidi” sparati come se fossero degli insulti…

    RispondiElimina
  7. mettiamola così...il giorno in cui un organo sovrastatale potrà decidere di eliminare un simbolo dell'islam dai loro luoghi pubblici e loro lo faranno di buon grado allora sarà il caso che anche noi "fedeli" facciamo lo stesso, per ora chi è ospite è il caso che accetti usanze e simboli del paese che LORO hanno deciso di scegliere come luogo in cui vivere...e questo a prescindere dall'andare o meno a messa tutte le domeniche.

    RispondiElimina
  8. Non è un problema di confessionalità, ma di identità. Quel simbolo rappresenta una radice culturale che ha nutrito per secoli il divenire dell'Europa, e ancor di più della penisola italica. Eliminarlo significa rinnegare se stessi.
    Tutte le società umane si sono date, nella loro storia, uno schema di riferimento comportamentale di tipo superiore. Superiore addirittura al complesso delle leggi che ne regolano la loro stessa vita materiale. Da sempre ci siamo sottoposti a due modelli normativi. La legge dell'uomo, perfettibile ma sempre fallibile, e la legge morale, capace di giudicarci anche laddove non arriva la legge dell'uomo. Capace di giudicarci e condannarci anche senza infliggere una conseguente pena. L'unica capace di condannarci anche quando siamo giudici di noi stessi.
    Da sempre la legge morale è ritenuta superiore a quella degli uomini. Il rispetto della convivenza sociale trae origine più da questa ormai cromosomica impostazione culturale che non dal timore di incorrere nelle ire della legge degli uomini. Negare questo asserto significa affermare, per assurdo, che i bravi cittadini sono tali solo per timore della legge degli uomini. E invece no: la stragrande maggioranza dei bravi cittadini deve la sua virtù non al timore della legge, ma al proprio tradizionale e ormai congenito senso morale.
    E la legge morale dell'Europa, dell'Italia, di tutti noi, affonda le sue radici nel cristianesimo. La stessa legge degli uomini (il diritto) si abbevera a questa fonte. Quel simbolo sta lì a ricordarci di chi siamo figli, ci piaccia o meno.
    Eliminarlo significherebbe quindi negare l'origine della nostra legge morale. Significherebbe aprire le porte al relativismo etico più di quanto non sia già stato fatto. Dopo aver confuso la libertà con la licenza, passeremmo allo stadio successivo che è quello dell'arbitrio.

    Sono anticristiano per filosofia di vita. Ma sono identitarista. Essere identitaristi significa accettare la realtà in cui vivi per quello che è, non per quello che ti piacerebbe fosse. E provare semmai a coniugare con quel substrato culturale millenario la propria visione della vita.
    Ribadisco: sono anticristiano, ma so distinguere le valutazioni soggettive da quelle oggettive, che richiedono il coraggio della spersonalizzazione di chi le dà per poter essere formulate, e di chi le riceve per poter essere comprese.
    E quindi, ribadisco sul ribadisco: quel simbolo deve rimanere laddove da secoli è sempre stato.

    PS per M.City: disapprovo la virulenza delle reazioni (l'ho fatto anche quando sono stato io stesso ad andare in testa-coda)... ma quel "...perché restituisce a tutti i simboli religiosi la dignità ed il ruolo che ormai si sono persi..." mi pare una giustificazione decisamente infantile. O almeno superficiale.

    RispondiElimina

Posta un commento

Tutti gli utenti autori di un commento sono invitati a nominarsi con un nik name o un nome di fantasia selezionando l'opzione "Nome/URL" compilando anche solo il campo "NOME:".

Post popolari in questo blog

Vivere a Martinsicuro

Offriamo un punto di contatto a Susanna. INIZIO CITAZIONE Buonasera ho acquistato una casa a martinsicuro e mi piacerebbe conoscere un pò questa città parlando con chi ci vive e ci lavora già. Anche perchè mi sembra di capire che di "problemini" ce ne sono abbastanza. Il mare e il sole sono stupendi, il resto si può migliorare. Grazie Susanna FINE CITAZIONE

Necessario ritorno alla realtà

Un certo Sig. Vincenzo Francavilla, da tempo, a titolo di presidente del quartiere Tronto occupa intere pagine del Corriere Adriatico con dichiarazioni e osservazioni che sono cento chilometri distanti dalla realtà. Alcune precisazioni vanno doverosamente fatte per rispetto della città di Martinsicuro e per rispetto della verità. L’anziano cittadino vanta pubblicamente la qualifica di presidente di quartiere Tronto e le sue dichiarazioni lasciano intendere che siano condivise da tutti nella zona e nella città. Falso. Prima di tutto il Sig. Francavilla non è presidente di nessun quartiere, bensì si è messo a capo di un gruppetto di persone spontaneamente autoproclamatesi rappresentanti del quartiere Tronto. La città di Martinsicuro non ha ancora regolato l’esistenza di “quartieri” o “circoscrizioni” dunque non può esistere nessun presidente se non regolarmente eletto e scelto dai residenti. Fin qui non ci sarebbe nessun male. Un anziano che dedica il suo tempo alla città è da rispettare