Passa ai contenuti principali

Il cane mi ha mangiato il quaderno

È il caso di leggere qui il modo in cui in questa città vengono sperperati i soldi dalle amministrazioni che felicemente si susseguono facendo errori su errori.
Per riassumere il pezzo è sufficiente questa frase:
“Proprio all'Enel sarebbero dovuti i ritardi per l'allaccio dell'impianto, in quanto avrebbe fornito un indirizzo errato all'ufficio Tecnico che aveva provveduto tempo fa ad inoltrare la domanda, e che ora è stata presentata per una seconda volta, con tutte le lungaggini burocratiche del caso.”
www.sambenedettoggi.it

Questa è la risposta che un funzionario dell’ ufficio tecnico del comune avrebbe dato per giustificare la mancata messa in funzione dell’impianto fotovoltaico installato dal 2006 presso scuola elementare di Piazza Cavour.
Ebbene, sembra una di quelle risposte che danno certi scolari somari (ma simpatici) quando la maestra domanda: “- Hai fatto i compiti? – Maestra, io i compiti li avevo fatti, ma il cane mi ha mangiato il quaderno”

Commenti

  1. Per far funzionare un impianto fotovoltaico anche per il riscaldamento (mi pare di capire che produca anche acqua calda) è necessario un isolamento molto efficiente di tutto l'immobile altrimenti si rischia di aver bisogno di tutta l'energia prodotta dal sole più un acquisto di energia fornita dalla rete enel e questo significherebbe vanificare l'intervento di installazione dei dispositivi ad energia rinnovabile.
    L'ultima volta che sono entrato nella scuola di piazza cavour ho visto un edificio in condizioni letteralmente fatiscenti: intonaco in pezzi, pavimenti gonfi, piastrelle saltate, porte e finestre vecchie almeno di 30 anni, il cortile interno abbandonato alle erbacce.
    Secondo me andrà così: l'impianto entrerà in funzione, l'energia non sarà sufficiente e per rientrare dei costi sostenuti ci vorranno 35 anni.
    Domanda: chi pensa che la scuola elementare possa restare su per altri 35 anni senza grossi interventi strutturali ????

    RispondiElimina
  2. Mi permetto di precisare che:

    un impianto fotovoltaico produce solo corrente elettrica.

    Un impianto "solare-termico" (fatto con pannelli solari che sono tutt'altra cosa da quelli fotovoltaici) produce acqua calda.

    RispondiElimina
  3. L'articolo di sambenedettoggi su questo punto è un pochino "intricato" (esempio: Se tutti gli impianti del solare termico sono entrati in funzione quasi subito dopo la loro installazione - novembre 2006 - non altrettanto è invece avvenuto per i pannelli del fotovoltaico installati nell'edificio della scuola elementare in Piazza Cavour che oltre a provvedere al riscaldamento dell'acqua calda dovrebbero produrre anche energia elettrica per lo stabile) ed infatti il blog non è sceso nel merito limitandosi alla definizione del titolo pur di riportare il contesto comunque paradossale.

    PS
    tutte le precisazioni sono bene accette e in alcuni casi davvero necessarie.
    Grazie

    RispondiElimina
  4. Ciao a tutti,
    effettivamente l'articolo presenta un'inesattezza, nel senso che nella scuola l'acqua calda viene già prodotta dai pannelli termo-solari installati come in tutti gli altri edifici pubblici.
    In aggiunta poi, nella scuola di piazza cavour è stato realizzato anche l'impianto del fotovoltaico, (che produce solo energia elettrica) e solo quest'ultimo ancora non è in funzione.

    Scusate per l'inesattezza, errare umanum est

    Buon fine settimana a tutti
    cinzia rosati

    www.sambenedettoggi.it

    RispondiElimina
  5. SPINGIAMO CON IL PONTE CICLABILE FORZA

    Da Sanbenedetto oggi 18/05/2008

    Dal sottopasso dell’Airone fino al mare, da lì fino alla foce del Tronto e al depuratore idrico. Con la rinaturalizzazione di un canale collettore, sul cui esito però pende la mannaia della perdita dei fondi

    SAN BENEDETTO DEL TRONTO - «Declino formalmente ogni responsabilità se la Regione Marche decide di togliere i 200 mila euro già assegnati alla Riserva Sentina per la rinaturalizzazione del fosso collettore»: dalle parole di Pietro D’Angelo traspare il fastidio per il lento coordinamento fra gli enti pubblici coinvolti nel progetto di pista ciclabile nella Sentina.

    Il presidente del comitato d’indirizzo dell’Oasi, zona umida rurale tutelata da una legge regionale, teme che la Regione possa riprendersi quei 200 mila euro stanziati nel 2004 destinati alla rinaturalizzazione del fosso collettore, il canale consortile che rappresenta il confine nord della Riserva.

    «Siamo in una fase molto arretrata della progettazione – dice D’Angelo – quei fondi regionali, come tutti i soldi dati alla Riserva, se non vengono investiti entro quattro anni dalla loro assegnazione devono essere restituiti alla Regione. Considerando che dopo la consegna del progetto passerà altro tempo per la valutazione di impatto ambientale, se non ci sbrighiamo per dicembre non se ne fa nulla».

    Il progetto è il seguente: una pista ciclabile che parte da un nuovo piccolo ponte da realizzare sul canale, all’altezza del sottopasso di via dell’Airone; un tracciato ciclabile che arriva nella Riserva, attraversandola in modo parallelo al mare fino alla foce del Tronto, risale l’argine e conduce fino al depuratore idrico e alla zona San Giovanni, al confine con l’Abruzzo.

    Fra progettazione, lavori, piccoli espropri e rinaturalizzazione del canale collettore, l’investimento sarà alto: 850 mila euro (600 mila per la pista a carico della Provincia di Ascoli, 250 mila per il canale, di cui 50 mila a carico del Comune di San Benedetto).

    Il capogruppo dei Verdi Andrea Marinucci, a proposito della rinaturalizzazione, ricorda anche sarà l’occasione per smantellare una vecchia condotta fognaria che provocava ristagno di acqua e habitat di zanzare.

    Venerdì mattina, D’Angelo e Marinucci hanno partecipato a una conferenza dei servizi in Comune, alla presenza del presidente della Provincia Massimo Rossi, degli assessori provinciali e comunali Maroni e Canducci, tecnici dei due enti e del Ciip, il gestore del ciclo integrato delle acque.

    Nell'incontro si è fatto il punto sulle scadenze da rispettare: entro il 15 giugno le istituzioni dovranno presentare un progetto preliminare per il percorso ciclabile (compito della Provincia) e per la rinaturalizzazione del fosso collettore (compito del Comune).

    FORZA CHE SI PERDONO ANCHE I FONDI

    RispondiElimina
  6. non dimentichiamo il ponte facciamo uno sforzo sindaco

    RispondiElimina

Posta un commento

Tutti gli utenti autori di un commento sono invitati a nominarsi con un nik name o un nome di fantasia selezionando l'opzione "Nome/URL" compilando anche solo il campo "NOME:".

Post popolari in questo blog

Vivere a Martinsicuro

Offriamo un punto di contatto a Susanna. INIZIO CITAZIONE Buonasera ho acquistato una casa a martinsicuro e mi piacerebbe conoscere un pò questa città parlando con chi ci vive e ci lavora già. Anche perchè mi sembra di capire che di "problemini" ce ne sono abbastanza. Il mare e il sole sono stupendi, il resto si può migliorare. Grazie Susanna FINE CITAZIONE

Necessario ritorno alla realtà

Un certo Sig. Vincenzo Francavilla, da tempo, a titolo di presidente del quartiere Tronto occupa intere pagine del Corriere Adriatico con dichiarazioni e osservazioni che sono cento chilometri distanti dalla realtà. Alcune precisazioni vanno doverosamente fatte per rispetto della città di Martinsicuro e per rispetto della verità. L’anziano cittadino vanta pubblicamente la qualifica di presidente di quartiere Tronto e le sue dichiarazioni lasciano intendere che siano condivise da tutti nella zona e nella città. Falso. Prima di tutto il Sig. Francavilla non è presidente di nessun quartiere, bensì si è messo a capo di un gruppetto di persone spontaneamente autoproclamatesi rappresentanti del quartiere Tronto. La città di Martinsicuro non ha ancora regolato l’esistenza di “quartieri” o “circoscrizioni” dunque non può esistere nessun presidente se non regolarmente eletto e scelto dai residenti. Fin qui non ci sarebbe nessun male. Un anziano che dedica il suo tempo alla città è da rispettare