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Martinsicuro e le soluzioni facili

Il fatto è questo: un articolo pubblicato sul “corriere adriatico” di domenica riferiva della richiesta di un membro del gruppo di minoranza “il tuo domani” di riportare on-line in tempo reale tutti gli atti amministrativi prodotti dall'amministrazione comunale e di assumere un addetto stampa che si occupi della comunicazione del municipio.
Un lettore attraverso un commento ha subito collegato la richiesta letta sul giornale alla proposta “Città Partecipata 1.0” partita e discussa in MartinsicuroCity.
Chi scrive queste righe non ha alcun interesse a rivendicare la paternità dell'iniziativa (ne partono a decine da qui) ed è davvero un bene sapere che altri abbiano necessità ed idee simili.
Però qualcosa non quadra: la richiesta di assumere un addetto stampa. Da quest'ultima uscita si evince che chi ha scomodato un quotidiano per strombazzare un'idea, di fondo positiva, non si è preoccupato di offrire la propria soluzione ad un problema, ma si è solo preoccupato di farsi pubblicare. Infatti la soluzione ad un problema semplicissimo, comporterebbe l'assunzione di un nuovo impiegato, con una spesa per le casse comunali di diverse decine di migliaia di euro annui (per sempre). Ma che soluzione è? Sarebbe come sparare con un fucile per uccidere una mosca.
L'organico del comune va tenuto più leggero possibile. Per pubblicare diversi documenti on-line occorrono solo pochi minuti e non giornate di lavoro. Sono gli attuali dipendenti che devono farlo, semplicemente perché ciò fa parte del loro lavoro. Se poi non sono in grado, dovranno essere formati e aggiornati. Se dopo l'aggiornamento non saranno ancora capaci, allora dovranno andare a curare gli spazi verdi. Perché? Perché in giro ci sono troppi ragazzi capaci costretti a fare la vita del precario. Perché i cittadini hanno bisogno di servizi efficienti e che riducano lo spreco di denaro pubblico. Perché sono tantissimi i dipendenti comunali totalmente incapaci di ricoprire il ruolo per il quale sono stati assunti.
Per comunicare con cittadini e giornali, consiglieri e assessori si muniscano di un blog ed una e-mail, ed il gioco è fatto. Costo dell'operazione: zero euro.

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