
Molti concittadini in questi giorni sono preoccupati.
La “Bontempi” è una delle ultime realtà industriali presenti sul territorio martinsicurese. Fino a venti anni fa era una garanzia di occupazione per la città e tutta la vallata. Oggi è un azienda in grave difficoltà che produce poca ricchezza e molti precari.
“Bontempi” negli anni '70 e '80 era l'unica azienda italiana in grado di contrastare il monopolio delle grandi case giapponesi leader nel settore della produzione di strumenti e giocattoli musicali.
Attratta dalle sirene della “cassa del mezzogiorno” creò una grande sede distaccata nella zona industriale di Martinsicuro.
Struttura impostata sulla forte automazione degli impianti di produzione, iniziò un rapido declino dalla seconda parte degli anni ottanta. Proprio quando l'organico della fabbrica contava diverse centinaia di dipendenti.
La depressione dell'azienda è imputabile a diversi fattori. L'apertura del mercato cinese, la fine della “cassa del mezzogiorno”, l'acquisizione del marchio “Farfisa” (oggetto di spericolati investimenti) sono solo alcuni di questi.
Ora la situazione è la seguente:
La “Bontempi” riceve commesse importanti solo in prossimità delle feste natalizie. Questa condizione porta l'azienda a programmare le fasi di produzione in maniera stagionale. Gli operai, circa 250, sono “invitati” a lavorare in estate a ritmi estenuanti con un carico di ore lavorative che può superare in alcuni casi le 12 ore. Lo straordinario accumulato non viene pagato subito. Tali ore sono poi liquidate, con calma, dall'azienda durante i mesi invernali che gli operai dedicano alla meritata “cassa integrazione”.
Questi uomini, queste donne e le loro famiglie sono degli eroi. Sono la prima risorsa umana ed economica della “Bontempi”. Il loro contributo ed il loro sacrificio ha risparmiato alla città, per anni, centinaia di disoccupati. Loro hanno creato da soli il loro destino e di riflesso hanno contribuito alla crescita di Martinsicuro, malgrado una discutibile gestione commerciale e amministrativa della ditta.
Dopo essere “sopravvissuta”ad uno sciopero, paurose chiusure, riaperture e un fallimento la ex “Bontetempi”, ex “Sigma”, ex “Comus”, oggi non ha più una sede e rischia lo sfratto da parte della IRIDE immobiliare di Milano che si è aggiudicata all'asta gli immobili dell'azienda.
Il sindaco sembra aver concesso la sua massima disponibilità e qualche buona soluzione.
Il sindaco guarda lungo e forse ha intuito al volo l'importanza di aiutare i dipendenti e contemporaneamente di “salvare” l'area su cui sorge la fabbrica. Infatti è futuribile (lungo termine), che in quella zona avverrà l'espansione urbanistica della città.
C' è la possibilità di fare un un buon lavoro.
Il blog comunicherà gli accordi raggiunti.
La “Bontempi” è una delle ultime realtà industriali presenti sul territorio martinsicurese. Fino a venti anni fa era una garanzia di occupazione per la città e tutta la vallata. Oggi è un azienda in grave difficoltà che produce poca ricchezza e molti precari.
“Bontempi” negli anni '70 e '80 era l'unica azienda italiana in grado di contrastare il monopolio delle grandi case giapponesi leader nel settore della produzione di strumenti e giocattoli musicali.
Attratta dalle sirene della “cassa del mezzogiorno” creò una grande sede distaccata nella zona industriale di Martinsicuro.
Struttura impostata sulla forte automazione degli impianti di produzione, iniziò un rapido declino dalla seconda parte degli anni ottanta. Proprio quando l'organico della fabbrica contava diverse centinaia di dipendenti.
La depressione dell'azienda è imputabile a diversi fattori. L'apertura del mercato cinese, la fine della “cassa del mezzogiorno”, l'acquisizione del marchio “Farfisa” (oggetto di spericolati investimenti) sono solo alcuni di questi.
Ora la situazione è la seguente:
La “Bontempi” riceve commesse importanti solo in prossimità delle feste natalizie. Questa condizione porta l'azienda a programmare le fasi di produzione in maniera stagionale. Gli operai, circa 250, sono “invitati” a lavorare in estate a ritmi estenuanti con un carico di ore lavorative che può superare in alcuni casi le 12 ore. Lo straordinario accumulato non viene pagato subito. Tali ore sono poi liquidate, con calma, dall'azienda durante i mesi invernali che gli operai dedicano alla meritata “cassa integrazione”.
Questi uomini, queste donne e le loro famiglie sono degli eroi. Sono la prima risorsa umana ed economica della “Bontempi”. Il loro contributo ed il loro sacrificio ha risparmiato alla città, per anni, centinaia di disoccupati. Loro hanno creato da soli il loro destino e di riflesso hanno contribuito alla crescita di Martinsicuro, malgrado una discutibile gestione commerciale e amministrativa della ditta.
Dopo essere “sopravvissuta”ad uno sciopero, paurose chiusure, riaperture e un fallimento la ex “Bontetempi”, ex “Sigma”, ex “Comus”, oggi non ha più una sede e rischia lo sfratto da parte della IRIDE immobiliare di Milano che si è aggiudicata all'asta gli immobili dell'azienda.
Il sindaco sembra aver concesso la sua massima disponibilità e qualche buona soluzione.
Il sindaco guarda lungo e forse ha intuito al volo l'importanza di aiutare i dipendenti e contemporaneamente di “salvare” l'area su cui sorge la fabbrica. Infatti è futuribile (lungo termine), che in quella zona avverrà l'espansione urbanistica della città.
C' è la possibilità di fare un un buon lavoro.
Il blog comunicherà gli accordi raggiunti.
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