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Non ci voleva poi molto

Pare che l'Assessore Corsi abbia finalmente fatto diramare un'ordinanza che punirebbe quei numerosissimi maleducati che si prendono il diritto di lasciare ombrelloni, sdraio e altra roba sulla spiaggia libera da giugno a settembre, occupando di fatto abusivamente uno spazio pubblico. Ora, tutto sta vedere se i vigili urbani faranno rispettare l'ordinanza o saranno "indulgenti" come spesso accade.

Fonte: Il messaggero (rassegna stampa del 01/06 pag.10)

Commenti

  1. Le ordinanze vengono emanate dal sindaco. Non da assessori. Chiedo scusa ma ultimamente sembra che ogni cosa che fanno risulta novità. Sono solo cose per buttare fumo, la realtà la conosceremo con il passare del tempo.

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  2. é vero, le ordinanze sono emanate dal Sindaco. E in quanto a fumo negli occhi.. la passata amministrazione é davvero difficile da raggiungere... e credo proprio che l'attuale amministrazione non ha proprio interesse a farlo..Martinsicurocity ha detto una imprecisione..chi ha scritto il commento precedente...dimostra quanto ancora gli ultimi risultati brucino. É vero che ci vuole tempo per poter giudicare...ma se il buongiorno si vede dal mattino... credo che la realtà potrà essere un piacere conoscerla..

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  3. Do un mio contributo al tema. Sinceramente non penso si possa giudicare la nuova amministrazione dopo poche settimane.
    Il titolo del post è fuorviante, probabilmente in quanto indotto in errore da alcuni articoli di giornale usciti. Cosa è successo di nuovo... Niente. Per quanto è a mia conoscenza l'amministrazione ha inviato una comunicazione (non è stata emessa una ordinanza) ricordando a cittadini e operatori il rispetto di alcune regole basilari. Qual'è la fonte di queste regole? L'ordinanza balneare regione abruzzo e norme tecniche del PDMC. Cosa dicono queste norme? il divieto di lasciare gli ombrelloni sulle spiagge libere dopo un certo orario e l'obbligo per gli operatori balneari di pulire , oltre al proprio tratto di competenza, anche 15 metri a nord e a sud. Ogni anno è stata mandata la comunicazione di cui sopra. Qual'è la differenza rispetto agli anni passati? semplice: io chiedevo all'ufficio di inviarla a nome del dirigente e, in alcuni casi del sindaco; questa volta l'hanno sottoscritta il sindaco e l'assessore al turismo e demanio. Ecco perchè sarà molto più importante far rispettare queste regole che pubblicizzarle sui giornali . Sanno tutti che queste non sono materie che vengono disposte con ordinanze del sindaco . Comunque l'importante è che, affinchè ognuno si faccia una propria idea, si sappia come stanno le cose. La nuova amministrazione avrà tempo e modo per farci capire quali sono le loro idee per la nostra città. Per ora si limitano - giustamente - a comunicare all'esterno provvedimenti che sono conseguenti alle programmazioni in essere da anni nei vari settori . Appunto - niente di nuovo... Massimo Vagnoni

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  4. ..ecco perché sarà più importante far rispettare queste regole... come non é mai avvenuto nei cinque anni in cui Massimo Vagnoni avrebbe dovuto preoccuparsi di farlo... tra un'uscita sul giornale e l'altra..

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  5. Senza voler polemizzare mi permetto di spiegare al "bagnante" come si è operato in passato in merito queste cose: questione ombrelloni sulla spiaggia libera: a mio parere è una questione di cultura e senso civico; le procedure burocratiche necessarie per effettuare le operazioni e poi arrivare a fare le sanzioni sono talmente lunghe e dispendiose (risorse economiche ed umane) che l'attività di sensibilizzazione continuata dall'attuale amministrazione è la strada migliore. La procedura eseguita negli anni scorsi è stata la seguente: all'inizio della stagione balneare per circa un paio di volte sono state effettuate delle operazioni di sequestro degli ombrelloni; come?: operazione congiunta operai del comune, vigili urbani e capitaneria di porto; gli ombrelloni sono stati poi inventariati e messi a deposito. Nessuno è venuto a reclamarli. Nessuna sanzione in quanto chiaramente è necessario l'individuazione del sogetto "in flagranza". Di fatto è un fenomeno che la precedente amministrazione non ha risolto e non cerco scuse per questo. Ma dico di più, il fenomeno è tale che da me non sentirete mai critiche a questa amministazione se troveremo ancora ombrelloni sulle spiagge libere la sera. Proprio perchè su questo ogni cittadino dovrà fare la prorpia parte . Questione pulizia delle spiagge: su questo punto , negli anni scorsi si è concordato con tutti gli operatori turistici di coordinare la pulizia dei tratti a loro spettanti con quella degli altri tratti di spiaggia libera in modo da prevedere unici passaggi di ritiri dei mucchi conseguenti ala pulizia. operazioni eseguite regolarmente e riscontrabili in comune. poi però è anche successo che, dopo pochi giorni dalla pulizia, ricomparivano altri mucchi in alcune zone. Ma per sanzionare bisogna avere elementi certi per l'individuazione del trasgressore . Quindi non mi pare che ci sia stato in passato su questi temi un problema di rispetto delle regole. Massimo Vagnoni

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  6. se poi aggiungiamo anche un ordinanza per vietare i falò di sterpaglie,
    (cosa abbastanza frequente nelle campagne intorno la città)sarebbe ancora meglio.
    appestare la città e i turisti di nuvoloni di fumo acre e irritante,
    non è cosa giusta, soprattutto di questi tempi di ottusità similfasciste,
    che vietano perfino di fumare una sigaretta al ristorante o al bar.

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  7. Vietare di fumare in bar e ristoranti sarà pure un'ottusità similfascista, ma è un'ottusità sacrosanta. E sono un accanito fumatore.
    Se poi intendi dire che il "sacrosanto" vale solo per le piccole cose, allora togli pure il "simil" e spera che qualcosa di "fascista" accada anche per comportamenti più pesanti, dal punto di vista degli effetti, ma che "democraticamente" risultano più difficili da aggredire (ben altro che i falò di sterpaglie!).
    In altre parole: se vuoi la bicicletta, poi vedi di pedalare anche in salita. E meno sprechi ossigeno nel parlare, meglio pedali.

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  8. " pare che l'assessore Corsi abia diramato una ordinanza " ( sic!). stiamo messi bene ! falsari !

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    1. A volte la sintesi richiede delle contrazioni. Senza entrare nella tecnica della narrazione sappiate che in ogni racconto (anche quelli che trovate su M_City) possono essere più o meno presenti delle frasi formulate in modo da raccontare quel che c'è da sapere in poche righe senza sprechi di parole o attenzione. Sappiate che chi scrive pensa che i lettori siano all'altezza di arrivare da A a C senza passare per B. Siate critici ma siate anche perspicaci.

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  9. al penultimo anonimo : io riciclo - tu ricicli - egli ricicla...
    gli scarti di potatura andrebbero conferiti al riciclaggio ecologico,
    e non bruciati appestando mezza citta' o peggio creando cortine fumogene sulle strade a scorrimento veloce.
    per il resto la storia insegna che certe ideologie si sono concluse a piazzale loreto.
    errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

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  10. Non che mi dispiacerebbe la fine delle ideologie, ma così non è. A piazzale Loreto è finita una fase storica di un'ideologia, così come gli eserciti di mezzo mondo ne chiusero subito dopo un'altra a Berlino, e così come, in tempi più recenti, è bastato un Hercules di vodka e di mignotte per chiudere ancora un'altra fase storica... ma le ideologie che le ispirarono sono tutt'altro che morte.
    Hai ragione: è "diabolico"... aggettivo che ha un senso, tra tutti gli esseri viventi, solo per la specie umana. E questo ben prima del secolo appena passato, non foss'altro per la sua formulazione in lingua latina.

    Ancor prima che conferire gli scarti di potatura al riciclaggio ecologico, andrebbero carbonizzati ben altri rifiuti. E invece facciamo l'esatto contrario. In modo tutt'altro che diabolico, a meno che non si voglia dare dello stupido a Satana. E se poi quest'ultimo s'offende?

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  11. Non e' certo la combustione degli scarti della potatura a creare problemi all'ambiente anzi, essa e' la migliore pratica affinche' le fitopatologie che avversano le piante, rimaste nei rami asportati, vengano naturalmente e definitivamente eliminate.
    L'anidride carbonica nell'atmosfera, e' la stessa che avrebbe prodotto il vegetale in un arco di tempo piu' lungo!
    I saccentoni che paragonano il fumo di sigaretta passivo alle pratiche agrarie facendone addirittura una questione estetica, meritano di essere "bastonate" quando recano a comprarsi la frutta e la verdura.
    Ha inquinato piu' il cemento che Dio solo lo sa, e pensa che minchiate si devono leggere... quando vedete un falo' in campagna, ringraziate chi si sta facendo il culo; fighette!
    Dopodiche', se i falo' servono a dare alle fiamme rifiuti diversi, e' un altro discorso.
    A me per esempio mi fa senso passeggiare in spiaggia e respirare l'odore di fritto che a 35° e' piuttosto nauseabondo...avanti allora, spegniamo i motori? Le cucine...ma andate a cagher...

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    1. "Non e' certo la combustione degli scarti della potatura a creare problemi all'ambiente anzi"
      no anzi è una terapia termale che aiuta i polmoni a liberarsi dalle infiammazioni.
      "L'anidride carbonica nell'atmosfera, e' la stessa che avrebbe prodotto il vegetale in un arco di tempo piu' lungo" ovviamente..
      certi termini indicano solo che c'e' voglia di trollare e null' altro.

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    2. Torna a studiare

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    3. 10kg di materiale vegetale producono esattamente la stessa quantita' di anidride carbonica, sia che tu li lasci giacere in discarica, sia che tu li
      faccia ardere in pochi minuti. Anzi...per certi materiale e' obbligatoria la combustione altroche'.
      Ovvio che le regole della civile convivenza impongano diritti e doveri in merito.
      Mi chiedo invece il motivo per cui ci si preocupata delle potature, anziche' verso le vere emissioni deleterie come quelle degli idrocarburi, degli agenti chimici verso gli ineceritori tanto di moda bipartisan.
      Alcuni di voi li vedo gia a 90° di fronte alla proposta di un inceneritore mentre alzate la voce senza arte, verso il cittadino che dal suo orticello, si e' coltivato 2 pomodori...

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    4. non e' proprio cosi', la combustione di residui culturali in campo
      e' imprefetta, e oltre alla CO2 produce anche fumi tossici e monossido.

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    5. "non e' proprio cosi', la combustione di residui culturali in campo
      e' imprefetta, e oltre alla CO2 produce anche fumi tossici e monossido."

      Lei ha ragione, ma conviene con me che il problema delle sterpaglie, in una societa' come la nostra, dove le fonti di inquinamento sono molteplici,
      dare fuoco a 4 rami, fa che questo argomenti sia in tutti i sensi, fumoso?
      Le nostre zone, che piaccia o no, sono in parte a vocazione rurale.
      Per esempio, prenda gli uliveti di cui Martinsicuro e' ricca.
      Ma lei pensa davvero che ci sia la possibilita'di conferire nei periodi autunnali tali volumi di potature?
      C'e' un consorzio come per esempio in altre parti d'Italia, che passa e ritira cio su appuntamento gratuitamente poiche' gli scarti vengono destinati all'energia a biomasse?
      Vede, io sono dell'opinione che i piccoli disagi, si risolvano con le alternative non con le proibizioni.
      Prima di vietare, e' bene risolvere.

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    6. rido rido, grande, grande problema nella terra delle puttane: ardere i residui agricoli...
      pensate alla droga ed alla delinquenza che impera e spopola.
      A titolo informativo:
      - la parte sana andrebbe compostata per riutilizzarli in agricoltura, vallo a spiegare al contadino, e chi poi lo dovrebbe fare caronte che fa la spola verso la bonifica;
      - la parte eventualmente infetta va bruciata (possibilmente senza inquinare la topina delle rumene)

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    7. massì daì, togliamo il catalizzatore e facciamo il pieno di gasolio agricolo.
      che visti i tempi mi sa che non sono l'unico.

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  12. Ricordiamo che ci sono specifiche leggi in materia di trattamento di rifiuti e scarti di potatura.
    Direttiva U.E. 2008/98/CE recepite nel d.l. 3 dicembre 2010, n. 205. (Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE)
    Articolo 13-f-b
    paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso utilizzati in agricoltura,
    nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi
    che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana.
    Altrimenti :
    “paglia, sfalci e potature" se non utilizzati in agricoltura, ecc. ecc.
    devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati.
    Bruciare scarti di potatura, residui vegetali e rami secchi produce una combustione imperfetta che dà origine,
    al particolato che a seguito delle reazioni chimiche in atmosfera si trasforma in PM10 e PM2.5.
    Inoltre, la combistione può :
    - provocare emissioni di gas, vapori o fumi nocivi atti a cagionare molestie e/o danni alla salute delle persone;
    - rappresentare uno stato di pericolo per la circolazione stradale
    - e in taluni casi può diventare una minaccia di incendio per la vegetazione e gli edifici circostanti.

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  13. "se non utilizzati in agricoltura".
    Mi sembra chiaro.
    Le sterpaglie del giardino, e' ovvio conferirle, insieme a quelle accumulate dalle aziende di manutenzione giardinaggio, in discarica.
    Mi scuso per l'OT ma vedo di non essere l'unico, probabilmente le varianti al prg effettuate negli anni scorsi, fatte con criteri poco razionali che hanno consentito urbanizzazioni avulse scontentando un po' tutti, nuovi residenti e imprenditori agricoli, andrebbero riviste.
    Non e' stao appaltato ad uno studio tecnico di redigere il nuovo prg?

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  14. @ "se non utilizzate in agricoltura" in ogni caso è vietata la combustione libera a prescindere.
    ci si lamenta degli inceneritori, che devono rispettare delle norme abbastanza severe figuriamoci
    doversi subire il fumo passivo di quintali di scarti di potature che appestano mezza città.

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    1. Non e' esattamente cosi', informatevi presso le agenzie regionali di fitopatologia, in abruzzo ne e' responsabile l'ufficio Arssa, mi pare si chiami cosi'.
      Non fate gli ecologisti in tuta firmata e per sentito dire...
      Vi siete chiesti perche' non e' possibile fare un'ordinanza che vieti all'agricoltore diretto questa antica pratica ammeno che il suo terreno non risulto bosco ceduo?
      Ma di cosa parlate...
      La citta' non doveva stare in mezzo alla campagna...mo so cazzi dei vostri...senno' cambiate destinazione ai terreni se vi rode tanto il culo!

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    2. Secondo me, basterebbe regolamentare la questione, a parer mio ci si potrebbe ragionare; nel senso che:
      Si stabiliscono degli orari e dei giorni precisi dell'anno in cui gli agricoltori (mi riferisco solo all'interno dell'ambito agricolo) possano ardere le sterpaglie di lavorazione.
      Se partiamo dal concetto di convivenza, dobbiamo lasciare anche far svolgere il proprio mestiere a coloro che vivono nei campi.
      Chiaro che se si accende ad ogni ora ed ad ogni stagione senza ritegno, ci si trova a disagio; pero' se si stilasse un calendario quartiere per quartiere, dando alle famiglie la possibilita' di ritrarre gli stendini e di chiudere in tempo le finestre (ammeno che fuori non ci siano 50°, secondo me staremmo meglio tutti.
      Basta prendere esempio da altre realta' tipo quando la fonica, avvisa del passaggio della disinfestazione.
      Basterebbe poco per risolvere il tutto.
      Il problema forse e' che qua, i coltivatori diretti sono veramente la minoranza ad ardere la potatura o sbaglio...

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    3. l'antica pratica è già viatata dal Codice dell'Ambiente,
      la combustione dei residui colturali senza relativa produzione di energia,
      si configura come smaltimento di rifiuti agricoli sottoposti alla parte quarta
      del Codice dell'Ambiente e sanzionabile ai sensi dell'art. 256 dello stesso.
      l'emergenza fitosanitaria deve essere cetificata dal consorzio fitosanitario.
      non si possono bruciare deliberatamente quintali di scarti e appestare l'intera città.
      fatevene una raggione.

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  15. "l'antica pratica è già viatata dal Codice dell'Ambiente,
    la combustione dei residui colturali senza relativa produzione di energia,
    si configura come smaltimento di rifiuti agricoli sottoposti alla parte quarta
    del Codice dell'Ambiente e sanzionabile ai sensi dell'art. 256 dello stesso.
    l'emergenza fitosanitaria deve essere cetificata dal consorzio fitosanitario.
    non si possono bruciare deliberatamente quintali di scarti e appestare l'intera città.
    fatevene una raggione."

    Visto che e' cosi' informato, indichi cortesemente come la legge a cui fa riferimento, sia stata adottata dala regione Abruzzo e recepita dalla provincia e dal comune di Martinsicuro.
    I regolamenti se si documentera' meglio, hanno moltissime diverse interpretazione a seconda delle caratteristiche agro silvo pastorali.
    Tra i piu' restrittivi vi e' quello del friuli per esempio, nel quale va comunicato l'intervento della bruciatura alla forestale ed ai vigili del fuoco.
    Come vede, non e' materia che si puo' liquidare a causa di un capriccio...intende?

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  16. anonimo anonimo anonimo..... mah sarebbe meglio almeno un nick name....

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  17. dagli ombrelloni sulla spiaggia libera, siamo arrivati alle steppaglie.
    Fuori tema ragazzi, gli ombrelloni lasciati per mesi, notte e giorni sulla spiaggia libera, occupando di fatto del suolo pubblico, vuol dire non lasciare spazio a chi arriva il giorno dopo, e solo segno di inciviltà.
    Nei comuni limitrofi (San Benedetto del Tronto) ciò non succede, come mai?

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    Risposte
    1. E se qualcuno, nottetempo, li ammucchiasse dando loro fuoco, per poi dire che li aveva scambiati per sfalci di potatura?

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    2. siamo partiti per la tangente...

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  18. Se il comune volesse stabilire un giorno preciso per bruciare le potature sarebbe la soluzione ideale.

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