Allo scopo di mettere "in salvo" una porzione di territorio maggiore, il Comune di Controguerra sembra intenzionato a percorrere una strada nuova quanto discussa: riservare alla prostituzione determinate aree dedicate.
L'impressione è che la storia di traffico e sottopassi stia mettendo in secondo piano problematiche urgenti e confronti politici decisamente più rilevanti.
Io propongo anche l'individuazione di una zona dove i tossici possono andare liberamente a drogarsi e gli spacciatori a spacciare senza nessuno che gli rompa le scatole. Proseguendo con la zonizzazione anche un quatiere dove i ladri possano rubare indisturbati e un isolato dove i soliti coglioni con le auto possano sgommare e sfrecciare a 120 all'ora senza limiti.
RispondiEliminal'importante è continuare a cercare soluzioni evitando di restare immobili
RispondiEliminaD'accordo che non si deve rimanere immobili, ma stiamo anche attenti alle soluzioni che si vanno a proporre. Creare delle "zone franche" sarebbe solo l'ennesimo cedimento delle istituzioni di fronte al dilagare dell'illegalità. Cedimento prodromico al radicarsi di una cultura "licenziosa" dal punto di vista dei comportamenti sociali che alla lunga, come la storia insegna, non porta mai nulla di buono... anzi, tutt'altro.
RispondiEliminaRibadisco che la migliore soluzione per me rimane sottrarre la prostituzione alla gestione dell'illegalità: c'è sempre stata e sempre ci sarà, e provoca meno danni di quanto si voglia far credere.
Se invece vogliamo fare gli integralisti della morale cattolica, allora che si dica una volta per tutte che prostituirsi è reato, a prescindere dal fatto che la prostituta possa essere o meno costretta a fare quel lavoro. Punto e basta.
Ma smettiamola una volta per tutte con le mezze posizioni come per la storia della "dose ad uso personale". Vabbè che siamo il paese dei condoni...
Legalizzare la prostituzione in ITALIA non funzionerebbe, e non perché siamo un paese di ipocriti bacchettoni, ma perché siamo fondamentalmente dei delinquenti, le ragazze sarebbero "sfruttate legalmente" dai futuri caporalati. Raccogliere pomodori è legale e istituzionalizzato, ma guarda cosa accade.
RispondiEliminaDi questi esempi l'Italia ne è piena e la fine non sembra arrivare mai... bisogna rifondare una società nuova educando alla legalità, al senso civico, al giusto e al bene comune. Poi si possono pensare a leggi e legalizzazioni, ma fino ad allora a qualcuno conviene che le cose continuino in questa maniera.
P.S. Qualcuno siamo noi che affittiamo in nero alle prostitute fino a chi le sfrutta, ecc.
Qualsiasi attività, nel metodo, è potenzialmente soggetta a gestioni illegali. Però c'è sempre la certezza, intanto, che sia regolamentata. Ma se nel merito l'attività è di per sè illegale, viene a mancare anche questa possibilità, e tutto (e tutte) finisce (finiscono) ad alimentare l'illegalità. Soprattutto se quel tipo di attività è nel limbo del "si può - non si può".
RispondiEliminaSarebbe ora di tagliare questo nodo gordiano: o si può, o non si può. Accertare poi violazioni alla relativa normativa sarà un problema come quello di accertare che chi raccoglie pomodori (attività lecita) non debba pagare tangenti a chi lo ingaggia (attività illecita), così come accade in tante attività manifatturiere lecite anche in Val Vibrata dove ti costringono a firmare una busta-paga e te ne pagano un'altra.
anno 2000 il n/s Don Giacomo giungeva al cospetto di papa Giovanni Paolo II, per il festeggiamento di 40 ani di servizio ; alla domanda di questi da dove venisse e quale fosse il problema della sua diocesi , don Giacomo gli rispondeva che proveniva da quella di San Benedetto del tronto e che il problema più grave di quel momento era rappresentato dalla prostituzione proveniente dall'Est spintasi fin dentro le vie cittadine ;
RispondiEliminavolete sapere qualè fu la replica del Papa ?
" truentum abbi fede - abbi fede " e con una pacca sulle spalle lo licenziò.
per legge la prostituzione è tollerata ;
di fatto è quello che è ;
se essa è giunta fin dentro le vie cittadine e perchè in questo paese la gente si è ritirata e scrive sui blog.
gabriele de santis
Riaprire i casini sarebbe la soluzione migliore.
RispondiEliminaandare con le signorine non ha mai fatto morire di overdose
nessuno.
inutile essere ipocriti, è il mestiere più antico del mondo,
e allora bisogna legalizzarlo e tassarlo.
e non vedo perchè il commerciante deve pagare le tasse
e le sexy workers no.
Non capisco francamente la connessione logica tra la pacca sulla spalla di Karol Wojtyla ed il fatto che noi scriviamo sul blog. Cos'è? Il miracolo che non ha fatto il compianto Santo Padre dovremmo farlo noi armandoci di schioppo e scacciando le meretrici dal territorio come i mercanti dal tempio? Mah...
RispondiElimina'Mbè, le meretrici sono tali proprio perchè in tanti "armano lo schioppo"... di solito carabina a tiro singolo. I pochi che dispongono della doppietta di rado devono rivolgersi a loro: hanno fin troppo da fare con le ruspanti donne nostrane. Ovviamente gratis, sennò sarebbero p.....e!
RispondiEliminaNe "La cattedrale sul mare" di Ildefonso Falcones, scrittore spagnolo, le meretrici, erano obbligate a vestire in maniera vistosa per poter essere riconosciute e questo accadeva nella Spagna del 1300 in piena Santa Inquisizione... figuriamoci se oggi riusciamo a debellare il discorso.
RispondiEliminaPurtroppo non sono d'accordo con la zonalizzazione, ma la legalizzazione si, pur rimanendo convinto che ci sguazzeranno i soliti illeciti odierni che non potranno essere controllati a dovere per la mancanza cronica di volontà politica, agenti sul territorio e, ripeto fino alla noia, coscienza civica.
se essa è giunta fin dentro le vie cittadine e perchè in questo paese la gente si è ritirata e scrive sui blog.
RispondiEliminagabriele de santis
Saluti da Kabul
Meglio le prostiture che il gaypride,
RispondiEliminala prima è naturale, l'altra è devianza.
(come scritto in qualsiasi testo scientifico)