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Votando Berlusconi

Poi capita che un martinsicurese diventa uno dei più attivi e riconosciuti antiberlusconiani in circolazione. Se ne sono già accorti Il Fatto Quotidiano e Radio24. Questo è un momento storico molto emblematico per la democrazia italiana: la parte della società civile più attiva politicamente è quella etichettata come antipolitica. Forse un giorno qualcuno saprà decodificare questo segnale per dare finalmente corpo ad una visione alternativa di impegno civico.

Commenti

  1. Beh... complimenti ad Alain, l'unica cosa: uno che ti organizza il NO Berlusconi Day a NY se non è antiberlusconiano cos'è? il coordinatore di un circolo della libertà oltreoceano?

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  2. Complimenti ad Alain! L'unica cosa: uno che ti organizza il NO Berlusconi Day a NY se non è antiberlusconiano (o non ci è diventato) cos'è il coordinatore di un circolo della liberta oltreoceano?

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  3. BERLUSCONI NON MI PIACE! Assunto.
    Però... ora anche la Padania è diventata un giornale serio? Allora quando spara cazzate a non finire tutti addosso alla Lega e ai leghisti, se troviamo qualcosa contro Berlusconi allora la Padania diventa la Bibbia. Fini è un fascista ma se dice qualcosa contro Berlusconi allora è un politico illuminato e riceve i complimenti pure da Di Pietro. Scusate ma queste cose sono come i tiri da tre di Dino Meneghin... per dirlo alla Dan Peterson.. "foooorzatissimiiii"

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  4. non credo che l'intento sia provare che berlusconi è un mafioso attraverso le prove fornite dalla padania. credo che si tratti di più del fatto che una volta berlusconi è impresentarbile e poi qualche anni dopo diventa il loro leader.
    credo che comunque ormai mister b sia finito per l'età e perchè non più nelle grazie di chi lo ha appoggiato fin'ora.

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  5. Ah, allora è un altro discorso!! Quindi non si parla di antiberlusconismo ma di antileghismo...
    Invece i post erano diretti verso altra direzione....credo...
    Se Berlusconi ha imperversato per gli ultimi 15 anni in politica ci srà un motivo?? Chi lo ha sfidato? Prodi, Rutelli, Fassino.... ecco il problema.

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  6. "The violet revolution" è andata. Il "No B-Day". Ci butto un'occhiata "posticcia". Parto dal chi c'era.
    Di Pietro: e ci sarebbe mancato altro! "Contro un governo fascista...", proprio lui che di Mussolini sta rifacendo +/- lo stesso percorso, dove B sembra un po' il Giolitti della situazione. Sta a vedere che, come accadde allora, un ipotetico quanto improbabile governo Di Pietro incasserà inizialmente il voto favorevole di B. E dire che nel merito io stesso sono un noto fascista...
    Rosy Bindi: da buon Presidente, interpreta per bene l'unica delega che la politica italiana concede ai Presidenti. Che non è quella di "presiedere", bensì quella di "presenziare".
    Franceschini e Marino: in quanto sconfitti. Avesse vinto Franceschini, i presenti sarebbero stati Bersani e Marino. Avesse vinto Marino, Bersani e Franceschini.
    Sinistra Antagonista, Radicale et similia: cioè quelli che qualche anno fa si suicidarono consegnando l’Italia a B. Ora vorrebbero perfezionare i dettagli definitivi dell’operazione.
    Cianfrusaglia Varia: le solite operazioni di marketing intellettuale, in passerella sul palco quietanzato IdV.
    Infine, presenze eteree, chi non c’era ma c’era. Uno su tutti: Gianfranco Fini. Pìù che eterea definirei la sua presenza ectoplasmatica. Un fantasma alla disperata ricerca di un maniero da infestare. Subito dopo l’operazione PdL si è reso conto che non sarà l’erede designato. E allora deve per forza anticipare i tempi di un imprevisto “redde rationem” con B. Se non si muove subito, non riuscirà più a fermare il suo più accanito avversario, cioè la Lega. E perciò incassa il consenso di Montezemolo. Ora anche della Mannoia. Ma se B ridisegna a suo favore gli equilibri interni del PdL, manderà a quel paese la Mannoia. Montezemolo no. Quello se lo terrà. Anche se la verità sta nell’inversione di soggetto e complemento oggetto. Ripeto: subito dopo l’operazione PdL si è visto scaricato. Lui che 15 anni fa perfezionò la sua carriera di Vanna Marchi della politica con l’ennesima truffa, ora si ritrova truffato. Se tanto mi dà tanto, è ora che qualcuno si trombi la sua neo-compagna.
    (segue)

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  7. (dal precedente)
    E vengo al dunque: CUI PRODEST?
    Lo slogan più gettonato della manifestazione è stato “Berlusconi dimettiti”.
    E’ una percezione che tutta l’Italia avverte. E’ stato scritto anche qui. L’era B volge al termine. Ora ha 73 anni. Alla fine naturale del suo mandato ne avrà quasi 77. Le leggi biologiche sono le uniche vere leggi di questo mondo. Secondo me B fa da tempo simili ragionamenti.
    Se B si dimette, nessuno potrà impedirgli di ricandidarsi (non penso che la Magistratura riuscirà entro sei mesi a condannarlo in via definitiva per un reato e/o a una pena che siano ostative a una candidatura). Secondo me B è quello che più di tutti vuole elezioni anticipate. Perché così le affronterebbe con (soli) quasi 74 anni sul groppone. Poi le affronterebbe prima che si scatenino gli effetti devastanti della crisi epocale che il sistema occidentale sta vivendo. Soprattutto le affronterebbe spogliandole di ogni valenza politica e trasformandole in un referendum pro o contro la propria persona. E allora faccio un paio di ipotesi.
    Prima ipotesi. Si va al voto e B perde. Di Pietro e Fini avrebbero giocato pesante ma avrebbero vinto. Onore al merito e allo scellerato coraggio. Poi dovranno fare i conti con B e i suoi seguaci che addebiteranno loro gli effetti della crisi di cui sopra. Vallo poi a spiegare al plebeo tumulto che lo “tsunami” ci sarebbe comunque stato. Il plebeo tumulto ha sempre bisogno di un colpevole da sbranare.
    Seconda ipotesi. Si va al voto e B vince. Cazzi nostri. Anche della Corte Costituzionale. E di ogni altro organo di garanzia. E lo “tsunami” sarà l’ennesima scusa per un accentramento dei poteri. Procedendo con il volto triste di chi, suo malgrado, dovrà fare di necessità virtù. Aldilà dei pubblici e diversivi proclami, la Lega non vuole elezioni anticipate (a meno che B non le garantisca una posizione di assoluta rilevanza nell’eventuale svolta autoritaria). Nemmeno l’UDC. In fin dei conti nemmeno il PD. Un motivo dovrà pur esserci. E comunque la Lega è l’unico protagonista che dispone di un “regno” in cui rintanarsi.
    Terza ipotesi. B va avanti fino alla fine del suo mandato con i poteri attuali di Capo del Governo. Cazzi suoi. Molto meno della Lega che con la sua politica “di strada” avrà gioco facile a sganciarsi raccogliendo inoltre le eventuali schegge che dovessero schizzare via “a destra” del PdL.
    Ci sarebbe infine una quarta ipotesi, fantasiosamente tragica. Oltre alle tante bugie che B ci ha raccontato, ce ne sta una che ancora ignoriamo: ha falsificato i propri dati anagrafici. Ci fa credere di essere ultrasettantenne, ma in realtà è poco più che cinquantenne…

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  8. (dal precedente)
    E vengo al dunque: CUI PRODEST?
    Lo slogan più gettonato della manifestazione è stato “Berlusconi dimettiti”.
    E’ una percezione che tutta l’Italia avverte. E’ stato scritto anche qui. L’era B volge al termine. Ora ha 73 anni. Alla fine naturale del suo mandato ne avrà quasi 77. Le leggi biologiche sono le uniche vere leggi di questo mondo. Secondo me B fa da tempo simili ragionamenti.
    Se B si dimette, nessuno potrà impedirgli di ricandidarsi (non penso che la Magistratura riuscirà entro sei mesi a condannarlo in via definitiva per un reato e/o a una pena che siano ostative a una candidatura). Secondo me B è quello che più di tutti vuole elezioni anticipate. Perché così le affronterebbe con (soli) quasi 74 anni sul groppone. Poi le affronterebbe prima che si scatenino gli effetti devastanti della crisi epocale che il sistema occidentale sta vivendo. Soprattutto le affronterebbe spogliandole di ogni valenza politica e trasformandole in un referendum pro o contro la propria persona. E allora faccio un paio di ipotesi.
    Prima ipotesi. Si va al voto e B perde. Di Pietro e Fini avrebbero giocato pesante ma avrebbero vinto. Onore al merito e allo scellerato coraggio. Poi dovranno fare i conti con B e i suoi seguaci che addebiteranno loro gli effetti della crisi di cui sopra. Vallo poi a spiegare al plebeo tumulto che lo “tsunami” ci sarebbe comunque stato. Il plebeo tumulto ha sempre bisogno di un colpevole da sbranare.
    Seconda ipotesi. Si va al voto e B vince. Cazzi nostri. Anche della Corte Costituzionale. E di ogni altro organo di garanzia. E lo “tsunami” sarà l’ennesima scusa per un accentramento dei poteri. Procedendo con il volto triste di chi, suo malgrado, dovrà fare di necessità virtù. Aldilà dei pubblici e diversivi proclami, la Lega non vuole elezioni anticipate (a meno che B non le garantisca una posizione di assoluta rilevanza nell’eventuale svolta autoritaria). Nemmeno l’UDC. In fin dei conti nemmeno il PD. Un motivo dovrà pur esserci. E comunque la Lega è l’unico protagonista che dispone di un “regno” in cui rintanarsi.
    Terza ipotesi. B va avanti fino alla fine del suo mandato con i poteri attuali di Capo del Governo. Cazzi suoi. Molto meno della Lega che con la sua politica “di strada” avrà gioco facile a sganciarsi raccogliendo inoltre le eventuali schegge che dovessero schizzare via “a destra” del PdL.
    Ci sarebbe infine una quarta ipotesi, fantasiosamente tragica. Oltre alle tante bugie che B ci ha raccontato, ce ne sta una che ancora ignoriamo: ha falsificato i propri dati anagrafici. Ci fa credere di essere ultrasettantenne, ma in realtà è poco più che cinquantenne…

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