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Come diceva

Città Attiva racconta l'ultimo consiglio comunale. Inoltre qui è possibile leggere in anteprima tutti i titoli dei prossimi post dell'associaizone.

Commenti

  1. Può darsi che l'uso del latino sia una pura e indebita esibizione di supposta superiorità, per cui l'ironia (anche sarcasmo, direi) ci sta tutta. Ma se così non fosse, io avrei titolato diversamente, tipo: "...qui è possibile informarsi sull'originale significato di tante espressioni della nostra lingua ufficiale, come proposto dall'associazione...". Così, giusto per cogliere al volo un'occasione, magari in modo un po' sbilenco... ma con un buon fine. Tanto l'inglese lo impari solo andando a vivere nei paesi di madrelingua. Se lo vuoi imparare e se ti serve.
    Io il latino lo rimetterei obbligatorio a scuola. Insegna, quando serve (molto più spesso di quanto non si creda), la rigorosità espressiva. Un politico che parla in latino poi difficilmente riuscirebbe a dire: "Sono stato frainteso!".

    Paradossale, qui e ora, che a supportare la riscoperta di uno dei pochi elementi di unione degli italici sia chi predica le identità locali nei confronti di chi difende a spada tratta lo status politico - e quindi giuridico - dell'unitarietà e dell'italianità. E dell'accattonaggio istituzionalizzato, come ho sentito dire in una registrazione da un consigliere comunale proprio in pubblica Assise.

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  2. I lettori non vanno mai sottovalutati. I collegamenti di cui parli sono capaci di farli come ne sei stato capace tu, non pensi? Non serve ergersi a "dispenser" di cultura per aggregare contenuti ed offrirli alla collettività.
    Purtroppo da qualche tempo l'uso di semplici locuzioni latine è diventato una specie di "patente culturale", un modo per ostentare la propria preparazione. In pratica è la variante intellettuale a quelli che portano la catenina d'oro sopra la camicia.

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  3. Direi che l'analogia è alquanto azzardata ma lecita. Considerando però che non mi risulta ci siano autoscuola dove si rilascia questa evocata patente culturale mi chiedo....è preferibile chi non è uso adottare il vezzo, perchè ritengo che di altro non si tratti, di utilizzare locuzioni latine ma nel contempo si guarda bene di offrire alla collettività la verità dei fatti...o è preferibile il contrario? Ho visto il resoconto cui fate riferimento e sinceramente, pur non avendo nemmeno io inteso il significato della locuzione, sono rimasto piacevolmente colpito da quanto riportato. In fondo la Cultura può essere intesa in maniera molto ampia, non necessariamente chi utilizza locuzioni latine lo fa per ostentare la propria preparazione... magari lo fa per abitudine...chi ha l'abitudine di assistere ai consigli comunali avrà notato che non tutti i Consiglieri di Cittattiva utilizzano locuzioni latine e chi lo fa non stupisce coloro che conoscendolo sanno che lo fa anche al di fuori di quell'ambiente.
    Per quanto mi riguarda spero che in futuro ci siano sempre più persone che decidano di portare a conoscenza atti e comportamenti amministrativi in modo da rendere i cittadini il più partecipi possibile alla vita pubblica...che poi lo facciano utilizzando locuzioni latine...frasi in inglese o in greco antico pazienza.
    A proposito...non so se lo sapete ma sul sito del Comune, in maniera non immediatamente comprensibile ma comunque ci si arriva, è pubblicato il famoso stipendio della Segretaria Comunale, il suo curriculum e un prospetto con presenze e assenze nel mese di luglio nelle varie aree comunali. Questo in quanto obbligatorio da luglio in poi.
    Martinsicurocity....che ne dici di darci un' occhiata?.... Vedi? l'importante è che le cose si scoprano...poi latino, italiano,....

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  4. E infatti, non sottovalutando i lettori, eviterei di collegare lo strumento al fine. Ben venga, per me, l'uso di quello strumento. Se "stimola" a riscoprirci per quel che siamo stati, magari spingendoci a una revisione critica di quel che siamo diventati, non m'importa più di tanto per quale motivo lo usa chi lo usa. Sottolineare, invece, l'eventuale "suprematista" fine del suo utilizzo, significa renderlo inviso a chi recepisce quel tipo di messaggio. Proprio perchè "catenina d'oro sopra la camicia", ancor prima che "oro". E non mi pare, in questo senso, di aver fatto il "dispenser" di cultura (se ti riferivi a me e alla mia proposta alternativa buttata lì solo come contraltare della primitiva presentazione). Se invece ti riferivi all'utilizzatore in sede di relazione dei lavori del Consiglio Comunale...

    Non so se chi usa tali locuzioni sia giullarescamente considerato a Martinsicuro un "dispenser" di cultura.
    D'altro canto, non so nemmeno se aggregare e offrire contenuti alla comunità sia un agire dettato da pura e semplice volontà d'informare.
    Così come, d'altro canto di ritorno, non so neanche se tale attività per il solo fatto che sia stata guarnita con una ciliegina di troppo, debba essere per la stessa ciliegina depauperata della sua originale positiva valenza.

    Soprattutto, non so se la "cultura" necessiti di visibilità attraverso l'ostentazione. Comunque necessita di visibilità, qualora la si voglia intendere come stimolo e condivisione e non come una soggettività fine a se stessa. Meglio ancora: come uno stimolo per gli altri oltre che una ricchezza personale.

    Di certo so che oggi ogni occasione è buona per "parzializzarne" i contenuti, parametrandoli a riferimenti che invece di dipendere dalla "cultura", ne sono diventati gli indebiti depositari, giudici, e spesso boia. E la vittima è l'"altro", a prescindere. E viceversa.
    Tutto oggi sembra incanalarsi in un gioco delle "parti" dove pare si rischi l'ostracismo se si scappa fuori dallo schema. Come se fossimo consenzienti attori di un mega-gioco di ruolo.

    Vabbè, fine dell'ambaradan. Torno al concetto originale: guai a chi mi tocca il latino! Testimone della italica grandezza molto più di quanto possano esserlo il Colosseo con tutti i Fori Imperiali.

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  5. Concordo con l'anonimo....
    Non credo si tratti di ostentazione di cultura. Il latinorum, ovvero l'uso di locuzioni latine nel dispregiativo senso, non trova riscontro in detta fattispecie. Credo invece che molte espressioni della nostra lingua progenitrice condensino, sintetizzino e traducano in modo più efficace intenzioni, emozioni ed intendimenti dell'umano volere. Lo stesso dicasi per le altre lingue. Perchè usare le parole web, file, router, hub, directory, bug, toilette, coiffeur? Forse perchè sono più immediate o eleganti o... Perchè alcuni libri, stupendi in lingua originale, una volta tradotti, non hanno la stessa efficacia? Ecco perchè benvengano le citazioni od espressioni in lingua diversa purchè ottengano lo scopo prefissato, ovvero esprimere nel miglior modo possibile e senza equivoci i propri intendimenti. Non un uso scriteriato, ma appropriato delle lingue senza cadere in eccessi inutili. Per questo non mi firmerò Latin Lover ma Amante del Latino stante la duplice intepretazione della frase inglese e la univoca dell'italiana.

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  6. Trattavasi di battuta di spirito. Si era capito?
    Il titolo del post di città attiva linkato non trova riscontro nel testo. Leggendolo ci si aspetta qualche situazione "velenosa" nel finale invece, niente.
    Conoscere e rispettare il latino vuol dire anche farne un uso appropriato. In televsione e su certa stampa locuzioni latine del genere vengono spese per ogni situazione senza alcun senso. E questo non vuol dire certamente essere divulgatori della lingua.
    Esempio lampante è l'abuso della frase "deus ex machina" infilata in ogni discorso per identificare una persona di potere.

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  7. E' vero, nel resoconto non si evince neè si desume la correlazione col titolo del post. Chi ha assistito al consiglio ha invece chiaro in mente il fatto accaduto. Ovvero, i punti all'ODG sono stati votati con relativa quiete istituzionale, mentre in coda al Consiglio, ovvero durante la lettura delle interrogazioni è scoppiato "L'affaire Micozzì". L'assessore all'urbanistica ha preferito non rispondere alle interrogazioni sul Grillo scatenando le rimostranze della minoranza e vera e propria ira del consigliere Fedeli tanto che il Direttore Generale (non si sa con quale autorità???) ha chiamato il Comandante "ad interim"... (e qui ci vuole) Capanna ad intervenire per sedare il tumulto.
    Equivoco (Qui pro quo è cacofonico...) chiarito?

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  8. A dirla tutta, l'interpretazione della locuzione in riferimento alla seduta descritta mi era apparsa subito evidente, forse troppo. Proprio questo "troppo" mi aveva spinto ad astenermi dal dare il riferimento più evidente, stante l'abitudine di usare le frasi in latino per indirizzare l'acume intellettuale del fruitore a "leggere tra le righe". Confesso di aver avuto il dubbio che fosse riferita a qualche specifica persona, visto che la frase in oggetto viene spesso usata per descrivere chi, all'apparenza innocuo e magari rassicurante, porta il peggio di sè nascosto dietro.
    Teniamo comunque vivo il latino, in qualsiasi modo. Ci autorizza a reclamare di diritto un'eredità pesantissima. Costringendoci di conseguenza ad adeguarci agli obblighi che questa eredità impone. E sarebbe un'altra Italia.

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