Intanto non si può fare a meno di notare che Montezemolo sta facendo le scarpe al povero Berlusconi.
L'impressione è che la storia di traffico e sottopassi stia mettendo in secondo piano problematiche urgenti e confronti politici decisamente più rilevanti.
"Siamo un paese con una spesa pensionistica tra le più alte
RispondiEliminad’Europa e la più bassa spesa sociale per famiglie e infanzia."
Mi ha colpito molto questa frase perchè sottointende che si
deve togliere dalle pensioni per dare sostegno all'infanzia.
Forse non considera, la Sig.ra Irene Tinagli, che in condizioni
normali, i vecchi vivono con i figli e i nipoti e quindi la
loro pensione serve anche da sostegno alla famiglia tutta.
Io non sono ossesionato dalla vecchiaia come dice la signora,
ma semplicemente succede che i giovani sanno che non hanno,
lavorando onestamente, molte possibilità di crescere più di uno
(o massimo due figli) mantenendo l'attuale condizione economica
e quindi la nostra società sta invecchiando. Allo stesso tempo sta
arricchendosi di famiglie non italiane, di provenienza da
varie parti del mondo, che vivendo invece (in partenza) in condizioni
economiche svantaggiate o inferiori alle nostre sanno di
poter solo migliorare e fanno, giustamente, più figli.
L'unica cosa di cui si devono preoccupare questi signori
è di dare valore al lavoro cioè dovrà essere pagato bene.
E qui ci sono vari modi per farlo: meno tasse, per esempio.
Una volta fatto questo semplice atto, ai figli ci pensano
le famiglie, non certo Italia Futura o altri enti statali e privati
privi di responsabilità.
A proposito di Luca Cordero di Montezemolo. Dopo aver appoggiato
Brunetta nella sua dichiarazione di "un elite che sta cercando di
rovesciare il voto democratico" (chiamasi dunque colpo di stato
indipendentemente da come si ottiene questo risultato:
con un esercito, con la magistratura, con una battaglia mediatica),
mi sembra che la sua partecipazione alla "presentazione del primo
rapporto di mobilità sociale" sia quella di arricchire il bibattito
che seguirà la presentazione. Infatti Luca Cordero di Montezemolo
continua a dire che non ha intenzione di fare politica, non si candiderà. Non prenderà parte
in nessun nuovo partito (parole sue!).
Infine, mi sembra che ci sia oggi una grande responsabilità
che dovrà prendersi la parte politica: quella di decidere
se stare, come è stato fin'ora, alle regole delle finanza
(regole che in poche parole possiamo descrivere come grande usura
considerato il fatto che chi guadagna molto denaro,
approfittando dell'ignoranza altrui e alimentandola,
senza produrre beni reali e senza fornire servizi vive
di usura) o alle regole democratiche parlamentari di una repubblica
fondata sul lavoro. Molti si sono già schierati dalla parte
della finanza. Staremo a vedere.
Scusate ma non ho ben capito perchè il riferimento a Montezemolo..quello che invece noto è che avendo l'associazione italia futuro la sede ai Parioli a Roma....parte certo dal popolo....mah!!!
RispondiEliminaVeramente un bel pastellone di personaggi coerenti questa associazione italia futura! Fini poi è una garanzia di lucidità assoluta. Allora siccome lo sport nazionale (cui non si sottrae nemmeno questo blog) è quello di sparare a zero sul Presidente del Consiglio, che certo non è uno stinco di santo, vi svelo io una verità scomoda sul vostro. Luca Cordero di Montezemolo è figlio (naturale) di quello lì che grazie agli incentivi di stato sulle auto, ha portato diversi soldini in Svizzera! Meditate gente, meditate. E soprattutto non leggete solo i giornali di De Benedetti.
RispondiElimina@gianni
RispondiEliminatale Gianluca Lazzaro infatti commenta questa iniziativa di Italia Futura
come di seguito. Non sto a controllare se è vera la storia dei 10.000 euro.
Mi fido di Gianluca Lazzaro, che comunque non conosco.
"Sono dell'opinione che la vostra iniziativa sia veramente apprezzabile perché
tutto ciò che tenti o che riesca a scuotere le coscienze umane deve essere sempre
accolto in modo positivo. Trovo solo contrastante con lo spirito e i valori culturali
dell'iniziativa il fatto che sia data la possibilità di entrare a far parte degli
organi direttivi dell'associazione solo ai soci che versano una quota superiore
ai 10.000 euro. Per quale motivo le competenze e le capacità di indirizzo e coordinamento
sono riconosciute solo a soggetti con capacità finanziarie elevate? Questo discrimine
non è in netto contrasto con uno dei primi temi da voi proposto (la mobilità)?
Ma "vostro" di chi? Si è semplicemente riportata una notizia che potrebbe influenzare la vita politica del paese nei prossimi mesi. Perchè non dire che un èlite (è questa l'élite di cui parlava Brunetta) si sta organizzando per creare una gruppo di interessi alternativo a quello di Berlusconi?
RispondiEliminaNon c'è nulla male. Si tratta di golpe?
In questo caso mi scuso per la foga. La democrazia deve avere i giusti contrappesi. Comunque è un fatto che occorre diffidare delle accuse a senso unico e delle professioni di verginità un tanto al chilo.
RispondiElimina@martinsicurocity
RispondiEliminail tale Gianluca Lazzaro, che ha posto una domanda seria
e concreta, non ha avuto alcuna risposta
da nessuno della Italia Futura. Forse perchè non sanno
cosa rispondergli. Che ne pensi?
Per quanto riguarda l'èlite di cui parlava Brunetta si
tratta di persone che hanno quote azionarie con diritto di voto
in società private nazionali e internazionali - le classiche
persone giuridiche che permettono
di sollevare la responsabilità dai singoli per farla ricadere
su una scatola vuota - operanti nel
campo della finanza, con le mani in pasto sull'editoria, sui media,
sulle multinazionali. Loro godono di utili
stratosferici senza fare nulla. Il loro gioco
è indebitare tutti in tutti i modi possibili. Che questa èlite
si sta organizzando lo capisco bene ma se va al governo,
nascondendosi dietro dei partiti già esistenti o dietro
dei nuovi (Italia Futura? Partito del Sud? altro nome di fantasia?),
e se lo fa inoltre senza elezioni allora concorderai che è golpe.
Comunque non pensare che tifo Brunetta perchè come molte
altre personalità pubbliche dice mezze verità e in questo
modo fa molto più male che bene.
Siamo in una nuova fase di transizione della politica. L'era berlusconiana volge al termine. Per motivi biologici, essendo questa era "fisicamente" dipendente dal suo imperatore.
RispondiEliminaForse stavolta gli italiani faranno tesoro delle esperienze passate e la smetteranno di dar credito al signorotto di turno. Altrimenti finirà come Mani Pulite: doveva rilanciare la politica cancellando la corruzione, e invece rilanciò la corruzione cancellando quel po' di politica che ancora c'era rimasta. E Berlusconi non ne fu la causa, ma il naturale effetto.
Tanto per chiarire come l'ho sempre pensata su Mani Pulite. Una metafora...
C'era una volta un Faraone che, come ogni Faraone che si rispetti, aspirava alla Sua bella piramide. Pertanto convocò un aguzzino di Sua fiducia e gli ordinò di mettere al lavoro gli schiavi per realizzarla. Il fedele aguzzino obbedì, minacciando gli schiavi con la frusta e razionando loro il pane quando secondo lui battevano la fiacca. Forse per eccesso di zelo esagerò, e gli schiavi si ribellarono facendosi forti del loro numero. Allora il Faraone schierò l'esercito di fronte al plebeo tumulto preparandosi a comandare la carica. Un attimo prima di dare l'ordine fece una riflessione: "Se Io ora ordino la carica, la ribellione sarà domata ma Io avrò molti meno schiavi per completare la Mia piramide". Ci ripensò un attimo sopra. Infine ordinò all'esercito di ritirarsi e fece buttare in pasto agli schiavi il vecchio aguzzino. Poi nominò un nuovo aguzzino dicendogli di dimezzare le frustate e di raddoppiare le razioni di pane. E fu così che gli schiavi, dopo aver sbranato il vecchio aguzzino, ripresero l'edificazione della piramide felici di farlo per qualche frustata in meno e un tozzo di pane in più.
Sono sempre gli stessi che dirigono l'orchestra. Berlusconi andava bene fin quando interpretava al meglio il copione. Poi ha iniziato a sbarellare. Come fece Craxi a suo tempo. C'è bisogno di un altro aguzzino. Di successo, per essere credibile agli occhi del plebeo tumulto.
Chissà se tornerà il Britannia al largo di Civitavecchia...
Riporto un tratto del documento scritto dal prof. universitario
RispondiEliminaClaudio Moffa. Trovate il documento al link sotto
http://www.claudiomoffa.it/pdf/sinistrachenonc%27%C3%A8_banche_finanza%20-%2011sett.pdf
Non valutare questi fatti può significare, per molti, non capire la sistuazione politica attuale.
"La cronologia secca delle leggi, decreti legge e decreti legislativi
mostra con ogni evidenza che è stata la sinistra finanziaria a
distruggere in pochi anni il patrimonio costruito in decenni di lotte
parlamentari e di piazza della sinistra, nel quale peraltro (vedi il
caso dell’Agip e della Banca d’Italia) erano stati opportunamente
conservate alcune misure e istituti di epoca fascista:
2 giugno 1992, è nato da poco il governo Amato, incontro sul panfilo reale Britannia fra
finanzieri, banchieri e managers italiani inglesi e di altri paesi europei, per
delineare la strategia delle privatizzazioni delle economie europee;
18 luglio (ancora governo Amato) un DPR codifica definitivamente l’autonomia del
Governatore della Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro, che non può
intervenire per co-definire il tasso di sconto;
31 luglio, il golpe notturno delle privatizzazioni degli Enti pubblici,
dopo la campagna della Repubblica contro
i “boiardi”, dove assieme all’acqua sporca degli enti parassitari si svendono
anche gioielli dell’industria: ENEL e ENI, IRI.
8 agosto, è la volta delle Ferrovie, anch’esse trasformate in società per azioni.
Febbraio 1993, tocca ai Monopoli di Stato.
Sempre nel 1993, il nuovo governo Ciampi dispone la separazione di Agip e Snam dall’ENI spa e la
dismissione delle partecipazioni del Tesoro dall’Agip, Ina, Enel, e dalle
banche IMI, Commerciale e Credito italiano.
1997, le privatizzazioni di enti culturali da parte di Prodi, e il pacchetto Treu sul lavoro
interinale con la legge 196 del 24 giugno.
1999, prima l’accordo sull’euro ad un tasso di cambio che si rivelerà
disastroso per i redditi fissi, a causa del dimezzamento di fatto di stipendi e
salari.
Poi un secondo provvedimento cruciale: il 17 maggio il governo
D’Alema permette anche alle fondazioni bancarie di diventare azioniste della
Banca d’Italia, che si trasforma così completamente in un ente di fatto
privatistico, i cui azionisti saranno occultati all’opinione pubblica fino a che
una inchiesta di Famiglia cristiana del 2004, non svela gli altarini: più
dell’84 per cento del capitale della Banca “di stato” è in mano a privati!"
Svendettero tutto. Per non parlare della svalutazione della Lira del Settembre '92.
RispondiEliminaE poi, negli anni a seguire, la bolla speculativa sui mercati finanziari con la "mandria" che correva, come fosse in trance, verso l'abisso. Una sorta di riedizione "derivata put'n'call" della fiaba del Pifferaio Magico.
Ci preoccupiamo molto dei meccanismi di distribuzione della ricchezza, ma troppo poco di quelli di espropriazione della stessa.
Ancor di meno dei meccanismi (leggi: politiche valutarie) che dovrebbero NATURALMENTE (e quindi a costo zero) corrispondere liquidità alla ricchezza che producono i lavoratori comuni, e non i gestori-padroni di quella fittizia economia che chiamiamo tutti con rispetto "Alta Finanza".
Un documento che analizza gli effetti delle privatizzazioni
RispondiEliminadi quegli anni a cura del prof. Claudio Moffa e
dell'associazione "movimento solidarietà"
dell'americano Lyndon LaRouche:
http://www.claudiomoffa.it/pdf/privatizzazioni_MOVISOL.pdf