Il primo post di maggio è dedicato ad una rifessione suggerita dal buon bobo.
INIZIO CITAZIONE
bobo ha detto...
A proposito di disinformazione riporto di seguito un passaggio di un volume che sto leggendo che la dice lunga, vale la pena leggerlo.
Buon PRIMO MAGGIO!
INFOTOSSINE
Se è vero che oggigiorno assorbiamo una quantità incredibile d'informazioni, è altrettanto vero che la qualità di tali informazioni è una questione ancor più preoccupante. La realtà che ci viene presentata dai media ha sempre un non so che di esagerato.
I messaggi pubblicitari dilatano la verità, i telegiornali spesso ci danno solo informazioni parziali... Siamo costantemente strapazzati, adulati, imbrogliati. I pubblicitari, gli esperti della menzogna e i PR che allestiscono tale propaganda hanno capito quel che la nostra società si rifiuta di ammettere: la disinformazione funziona. Un numero sempre maggiore di scienziati è convinto che il comportamento dell'uomo moderno stia cambiando il clima della Terra? Certamente. Detto questo, proviamo ora a mettere in dubbio quest’affermazione e a prendere le difese delle voci contrarie. Immaginiamo di promuovere il loro messaggio un po' ovunque: esso si accumulerà nella mentalità delle persone proprio come le scorie di mercurio in un ecosistema biologico. Quando una quantità sufficiente di veleno si sarà diffusa, anche l'opinione pubblica cambierà. Allestiamo una campagna, anche di basso livello, per far credere alla gente che ogni minaccia all'utilizzo della propria automobile sia una minaccia alla propria libertà. Costituiamo un piccolo gruppo di "radicali" che lottino per il diritto all'uso dell'auto. Dipingiamo gli attivisti contrari alle automobili come dei puritani, dei nostalgici di carretti e cavalli. Poi aspettiamo, osserviamo il diffondersi delle nostre infotossine - e prepariamoci a vendere un numero sempre maggiore di automobili negli anni a venire. È possibile trovare degli antidoti contro questi virus della comunicazione? È possibile difendere le nostre menti? Dipende da quanto veleno abbiamo assorbito. In particolare, esiste una infotossina che, in quanto a pericolosità e tossicità, non ha eguali: il cinismo. Il nostro nemico numero uno.
Tratto da Culture Jam di Kalle Lasn, Oscar Mondadori 2004, ISBN 88-04-53675-6
FINE CITAZIONE
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bobo ha detto...
A proposito di disinformazione riporto di seguito un passaggio di un volume che sto leggendo che la dice lunga, vale la pena leggerlo.
Buon PRIMO MAGGIO!
INFOTOSSINE
Se è vero che oggigiorno assorbiamo una quantità incredibile d'informazioni, è altrettanto vero che la qualità di tali informazioni è una questione ancor più preoccupante. La realtà che ci viene presentata dai media ha sempre un non so che di esagerato.
I messaggi pubblicitari dilatano la verità, i telegiornali spesso ci danno solo informazioni parziali... Siamo costantemente strapazzati, adulati, imbrogliati. I pubblicitari, gli esperti della menzogna e i PR che allestiscono tale propaganda hanno capito quel che la nostra società si rifiuta di ammettere: la disinformazione funziona. Un numero sempre maggiore di scienziati è convinto che il comportamento dell'uomo moderno stia cambiando il clima della Terra? Certamente. Detto questo, proviamo ora a mettere in dubbio quest’affermazione e a prendere le difese delle voci contrarie. Immaginiamo di promuovere il loro messaggio un po' ovunque: esso si accumulerà nella mentalità delle persone proprio come le scorie di mercurio in un ecosistema biologico. Quando una quantità sufficiente di veleno si sarà diffusa, anche l'opinione pubblica cambierà. Allestiamo una campagna, anche di basso livello, per far credere alla gente che ogni minaccia all'utilizzo della propria automobile sia una minaccia alla propria libertà. Costituiamo un piccolo gruppo di "radicali" che lottino per il diritto all'uso dell'auto. Dipingiamo gli attivisti contrari alle automobili come dei puritani, dei nostalgici di carretti e cavalli. Poi aspettiamo, osserviamo il diffondersi delle nostre infotossine - e prepariamoci a vendere un numero sempre maggiore di automobili negli anni a venire. È possibile trovare degli antidoti contro questi virus della comunicazione? È possibile difendere le nostre menti? Dipende da quanto veleno abbiamo assorbito. In particolare, esiste una infotossina che, in quanto a pericolosità e tossicità, non ha eguali: il cinismo. Il nostro nemico numero uno.
Tratto da Culture Jam di Kalle Lasn, Oscar Mondadori 2004, ISBN 88-04-53675-6
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