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Doverosa dedica



Martinsicuro è diventata una città abbastanza grande, con un bagaglio di necessità insoddisfatte e di conflitti irrisolti che inevitabilmente si ripercuotono sulla vita di tutti giorni dei cittadini.
Per questo è ormai un’esigenza, non solo uscire di casa tanto per fare quattro passi, ma si avverte anche il bisogno di trascorrere qualche ora in un luogo dove si possa trovare un minimo di tregua. Un posto dove si possa passeggiare o giocare.
Martinsicuro, a parte qualche parco giochi di pochi metri quadrati (trasformato in wc per cani), non ha un’area naturale dove le persone possano recarsi per rilassarsi, leggere un libro o soltanto camminare in pace. I martinsicuresi sono condannati a guardare e calpestare solo cemento.
Questa città avrebbe potuto avere un parco molto particolare e diverso dai soliti parchetti artificiali delle altre città ma ora non lo potrà mai più avere, perché la zona in questione: il biotopo marino è stato nel tempo ignorato e portato allo stato di abbandono, poi nel giro di un anno, è stato frammentato, ridotto e danneggiato grazie al contributo di operosi aspiranti concessionari che hanno lavorato anche di sabato e domenica pur di tirare su il prima possibile le loro baracche di legno e lamiere (roba di gran classe). Comportamento perfettamente normale se si considera che su questo tema l’amministrazione comunale ha le idee chiarissime, essendo convinta che più chioschi ci siano sulla spiaggia, più il nostro mare sarà bello, più la cittadinanza sarà felice.
Le nuove strutture, che il sindaco farà aprire a tutti i costi e con licenze speciali entro questa estate (Smaila’s compreso), non dispongono neanche di concessioni per ombreggio e saranno solo autorizzate alla vendita di bibite.
Chi si occupa di turismo sa molto bene che nessuna attività stagionale, può portare a casa una stagione in attivo solo con la vendita di bibite. Per avere un bilancio positivo dovrebbero contrastare gli altissimi costi di apertura e di personale con un’affluenza di clienti alta e costate per almeno tre mesi pieni.
Allora perché aprire un chiosco su una spiaggia semi deserta e dove intorno, non ci sono case o hotel e senza licenza per l’ombreggio? Risposta semplice: per l’altissimo valore immobiliare che dal momento dell’apertura acquisiranno quelle strutture.
I martinsicuresi non avranno mai il loro parco-biotopo che la città non è mai stata in grado di valorizzare e rendere apprezzabile, ma in compenso pochi imprenditori faranno molti soldi.
La canzone degli “EelST” qui sopra, è dedicata a tutti quelli che si sentono autori e responsabili di questa privazione.

Commenti

  1. Credo che molta della responsabilità di questo insuccesso sia da attribuire proprio a chi ha creato e difeso il biotopo. Lo hanno fatto apparire come qualcosa destinato solo ai botanici ed ornitologi, invece di cercare di far apprezzare a tutti i cittadini la bellezza delle dune...
    La decisione della giunta di ridurre il biotopo è solo una naturale applicazione della politica del consenso. Se il martinsicurese si lamenta del biotopo perchè non sa cos'è è molto più facile eliminarlo.

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  2. In un certo senso questo è vero, invece di valorizzare quello che abbiamo, è stato ristretto a pochi con il grande errore di non far apprezzare a tutti noi quello che magari altri (i vicini...) avrebbero valorizzato come i fatti per altre situazioni dimostrano.

    RispondiElimina

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