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Integralismi

La raccolta differenziata non è una scelta ma è l’unica strada percorribile per non incorrere in una catastrofe (tipo apocalisse) tra qualche decennio. Certo, la strada migliore sarebbe quella di ridurre la creazione dei rifiuti all’origine, in altre parole diminuire gli imballaggi superflui utili solo al marketing, ma su questo tema la battaglia è ancora lunga ma sarà presto vinta per un semplice ottimistico fattore: la gente di buon senso non può soccombere di fronte agli avidi.

In un momento in cui sentir parlare di rifiuti fa accapponare la pelle a Martinsicuro si parla di passare alla raccolta differenziata porta a porta integrale. Il nome è così lungo che dovrebbe risolvere l’ottanta percento dei problemi dell’umanità.
In linea teorica ciò non cambierà di molto lo stato della attuale raccolta. In pratica si tratterebbe di eliminare i pochi cassonetti comuni del secco rimasti e saranno eventualmente aggiunte delle isole ecologiche. Per i condomini le cose saranno in concreto le stesse. La cosa certa è che eliminando i punti di raccolta pubblici, ovvero i cassonetti in strada dove chiunque passa e butta dentro quello che gli va, la percentuale di rifiuti riciclati sarà decisamente maggiore.
Il problema vero è che per “raccolta differenziata porta a porta integrale” non esiste una vera e propria definizione. Trattandosi della denominazione di un servizio offerto da un’azienda, esso può variare sensibilmente secondo l’accordo stretto tra le parti.
Nel caso di Martinsicuro l’accordo di riferimento è quello che sarà avviato a primavera tra la Manutencoop e il comune.
La maggioranza e capigruppo di opposizione hanno avuto modo di discutere i dettagli tecnico-pratici direttamente con il fornitore del servizio lunedì scorso.
I cittadini, come sempre succede, non sono stati messi a conoscenza di quali sono le possibilità su cui è possibile negoziare per ottenere un servizio più aderente alle esigenze della città.
La cittadinanza sarà coinvolta solo al momento della riscossione dei tributi, come da prassi.

Commenti

  1. A proposito di ridurre gli imballaggi, perchè l'Iper di colonnella ha tolto i distributori di detersivi alla spina?
    E perchè la coop di porto d'ascoli non li mette come hanno fatto in Piemonte?

    Cmq qualcosa possiamo farla anche noi. un semplice ma efficace detersivo per pulire il bagno e le ceramiche in generale, si può fare così: mezzo litro di acqua, un quarto di aceto di mele, un quarto di alcool denaturato, qualche goccia di olio essenziale (eucalipto o quello che preferite).
    Avrete risparmiato all'ambiente diversi flaconi di plastica in un anno, e messo meno tir in
    circolazione. spesa totale un euro circa.

    E se girate in internet ci sono ricette per detersivo piatti e molto altro.

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  2. Quando si parla di rifiuti, e in particolare di rifiuti secchi (non differenziati) mi viene immediatamente da pensare che questi rifiuti finiranno in una discarica o in un inceneritore o in un termovalorizzatore (negli ultimi due casi, in sostanza verranno bruciati).
    Mi viene da pensare che se non facciamo la raccolta differenziata il volume di rifiuti secchi aumenterà. Mi viene da pensare che il volume di affari delle industrie che devono smaltire i rifiuti secchi aumenterà. In sostanza ci sono buone prospettive per arricchirsi con i rifiuti soprattutto se si vuole bruciarli (se si bruciano non serve fare tanti sforzi per differenziare!).
    Non è un caso se la politica si sta buttando sulla strada degli inceneritori e soprattutto dei termovalorizzatori. Qualcuno ha visto bene qual è la strada per arricchirsi.
    Sono a favore della differenziata (bisogna aumentare il più possibile la quantità di materiali da riciclare) e contrario agli inceneritori e ai termovalorizzatori (ricordando solo che la materia che brucia si trasforma in fumo, calore e cenere – che effetto avrà il fumo rilasciato in atmosfera? Non mi fido di chi dice che non ci sono conseguenze e per fare solo un nome vi ricordo Veronesi, ex ministro e paladino dei termovalorizzatori).
    Mi viene in mente poi un libro, Vita liquida di Zygmunt Bauman ed in particolare alcune idee lette nel libro. Il sociologo polacco Zygmunt Bauman ha scritto (e condivido): il consumismo è un’economia basata sull’inganno, sull’esagerazione e sullo spreco; inganno, esagerazione e spreco non sono segnali di malfunzionamento di tale economia, ma garanzie della sua salute, e l’unico regime nel quale la società dei consumi può assicurarsi la propria sopravvivenza.
    In un altro passo si legge: In una società liquido-moderna (per questa definizione, che l’autore da’ della nostra società, potete trovare informazioni sulla rete) l’industria di smaltimento dei rifiuti assume un ruolo dominante nell’ambito dell’economia della vita liquida. La sopravvivenza di tale società e il benessere di coloro che ne fanno parte dipendono dalla rapidità con cui i prodotti vengono conferiti alla discarica (e io aggiungerei agli inceneritori e termovalorizzatori) e dalla velocità e dall’efficienza con cui gli scarti vengono rimossi.

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  3. quoto Roberto in pieno e aggiungo: quando fate la spesa, perdete 5 minuti a leggere le etichette, e privilegiate i prodotti della vostra zona. aiuterete l'economia locale, e l'ambiente, visto che i tir non dovranno fare viaggi immensi per portarvi i prodotti.

    Faccio un esempio, una nota mozzarella a marchio italiano proviene in alcuni casi dalla fabbrica che si trova nell'est europeo. Vuol dire che nella migliore delle ipotesi questa mozzarella ha percorso 1000 km per giungere al supermercato. Invece di alimentare questo assurdo traffico, perchè non preferire le ottime mozzarelle che si producono ad amandola?
    ovviamente lo stesso esempio si poteva fare con patate, uova, etc etc.
    Passate parola ;-) e facciamoci furbi.

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  4. Buongiorno.
    Dopo essere uscita di casa questa mattina ed aver visto il solito scempio di immondizia buttata alla meno peggio dentro ed intorno ai due contenitori, teoricamente "di proprietà privata" di un condominio vicino, mi sono decisa a scrivere.
    Oltretutto devo dire che il mucchio e la varietà degli articoli (cartoni, latte di plastica, vecchie mattonelle, piccoli mobili, buste della spesa piene di non so che buttate per terra) non è quasi nulla rispetto al periodo in cui c'erano addirittura cinque materassi, tra matrimoniali e singoli, oltre ad altri rifiuti ad ostruire il passaggio pedonale di un marciapiedi appena "nato" e reso quindi inutilizzabile.
    Allora mi chiedo, come si fa a parlare dell'eliminazione dei "pochi cassonetti comuni del secco rimasti....." quando se facciamo un giro per le vie di Martinsicuro, si può notare benissimo che i secchi dell'umido e del secco, dati in dotazione ai condomini con più di sei appartamenti, sono perennemente buttati in strada e sui marciapiedi e che quindi sono ricettacolo di ogni tipo di immondizia.
    Al tempo dei materassi, chiamai l'ufficio ambiente per far presente la cosa, e la signorina mi disse che lei non poteva far nulla perchè era compito dei vigili "vigilare" e quindi multare e poi che avrebbe chiesto un incontro con gli amministratori condominiali per sensibilizzarli nella gestione dei secchi.
    Presumo che ciò non sia mai avvenuto; io intanto, essendo condomina in un edificio con meno di sette appartamenti, ogni sera mi piglio il mio bel sacchetto o secchietto (a seconda del giorno di raccolta)e lo metto fuori rientrandolo a raccolta effettuata. Pagando la mia rata di TARSU come gli altri e forse con un po' più di "disagio" rispetto a tanti altri.
    Scusate lo sfogo e complimenti per il Blog.
    Lilla

    RispondiElimina

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