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Da grande



Martinsicuro è una città che è riuscita fare trenta ma non riesce a fare trentuno. Forse, da qualche anno non ci sta più nemmeno provando.
I martinsicuresi non vivono Martinsicuro ma si limitano a dormirci e a pagare le tasse. Questo comportamento è diffusissimo tra i giovani ma è comunque riscontrabile in tutte le fasce d'età. Come biasimare un simile atteggiamento quando la città non si presta alle esigenze della gente? Si fa molto prima a prendere la macchina e andare a San Benedetto (o centri commerciali) anche per pagare solo una bolletta (vista anche la competenza e la simpatia degli impiegati delle poste martinsicuresi).
La città non è a misura di cittadino. Si è costretti ad uscire di casa in macchina per forza perché non esistono piste ciclabili o pedonali. Anche i ciclisti più temerari fanno fatica a girare perché spesso tutta la sede stradale è occupata da parcheggi e auto, più altre auto in divieto di sosta. Allora il martinsicurese non può fare altro che cercare alterative. Tanto vale spendere 3 euro di benzina in più per recarsi in un posto dove una volta lasciata l'auto, si possano fare commissioni, guardare le vetrine, incontrare facce conosciute e magari prenderci un caffè insieme (per chi il caffè se lo può ancora permettere. Non è da tutti).
Queste sono le cose che uno dovrebbe fare normalmente soltanto aprendo la porta di casa e andando fuori. Insomma si tratta di bisogni basilari utili al vivere sereno e semplice.
La verità è che i martinsicuresi sono cresciuti culturalmente e numericamente ma la città non è stata in grado di seguire e supportate la crescita. Quando un guscio diventa troppo stretto non puoi fare altro che cercarne uno della tua misura.
Esigenze da città in un corpo di paese.

Commenti

  1. L'Hotel Sympathy sullo sfondo della foto è un capolavoro... E' proporzionatissimo... Ci sta proprio bene.

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