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La società nella società


A Martinsicuro non si incontrano più i martinsicuresi. Si può camminare per strada senza sentire mai una parola pronunciata in italiano.
I martinsicuresi comunque ci sono. E' solo che preferiscono non vivere la loro città. Si accontentano di tornarci a dormire. Buona parte degli immigrati che vivono in città sono di massima brave persone e spesso gran lavoratori. E' ora che questi ospiti smettano di essere tali.
Gli stranieri vanno integrati e non trattati per tutta la vita da "poveri cristi". Bisogna stare molto attenti quando si attraversa un periodo storico come questo. Tutti gli sforzi devono essere rivolti all' annullamento di ambigui "comunitarismi". Bisogna impedire a chiunque di creare una società nella società.
Chi è arrivato a Martinsicuro più di dieci anni fa, forse ancora non può considerarsi italiano, ma può benissimo marciare al fianco dei cittadini. Lavorare attivamente al miglioramento della città. L' esclusione de-responsabilizza e crea micro-società chiuse fondate sull' assistenzialismo privato reciproco.
Creare un serio progetto di integrazione a 360 gradi è l'unica soluzione che un' amministrazione seria può attivare. Lasciarsi cullare dalla retorica e da reflussi razzisti non serve a nessuno.
Lasciare le cose come stanno serve solo ai politici inutili che messi di fronte ad un fallimento hanno il campo pieno di "capri espiatori" che non parlano italiano.

PS
Per gli stranieri che non sanno cos' è la legge italiana, l'espulsione è una cura efficacissima.

Foto tratta da: www.abruzzocittà.it

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